Nasce BIG, la Banda Interprovinciale Giovanile

MAGENTA (MI) – Il progetto, sostenuto da ANBIMA Lombardia, è un perfetto connubio tra banda musicale e solidarietà

BIG, Banda Interprovinciale Giovanile, è un progetto che ha preso vita nel 2019 grazie ad ANBIMA Lombardia, con il coordinamento di Anna Meda e la direzione artistica di Davide Casafina. Ad oggi sono circa 70 i giovani under 24, provenienti dalle province di Milano e Como, che fanno parte del progetto, totalmente gratuito, che ha tra i suoi obiettivi quello di farli crescere in un ambiente sano, di farli entrare in contatto le altre realtà musicali del territorio oltre alle loro e, soprattutto, di farli lavorare con solisti e direttori riconosciuti a livello nazionale ed internazionale che hanno iniziato da giovani la loro esperienza nelle bande.

Altra peculiarità, non meno importante, è rappresentata dal fatto che il progetto prevede anche la volontà di sensibilizzare i giovani alle tematiche sociali, per cui ogni evento in programmazione sarà gemellato con una realtà musicale bisognosa di aiuto. Si è cominciato con la AMS Africa Music School di Kampala, in Uganda, con l’acquisto di un bassotuba: apripista di tale iniziativa sono stati il M° Andrea Albori, primo corno dell’Orchestra della Toscana, e il suo collega M° Leonardo Consoli, che si sono già recati a Kampala affrontando in prima persona la realtà del posto. Lì, i giovani che suonano, in questo caso, strumenti ad ottone come tromba, trombone, euphonium e corno (e, si spera, presto anche il nuovo bassotuba grazie alla BIG) vivono in condizioni molto disagiate ed il fare Musica dà loro modo, come lo ha dato al trombonista e coordinatore della struttura Francis Kalema e ai suoi collaboratori, di uscire da una realtà spesso fatta di povertà e abbandoni, e di vivere così nuove esperienze e possibilità.

Il primo concerto della BIG si è tenuto Domenica 27 Ottobre al Teatro Lirico di Magenta (MI), dove si giocava in “casa”, sia per il Direttore Davide Casafina, che per il trombone solista Matteo De Luca, oggi primo trombone dell’orchestra della Suisse Romande, cresciuti entrambi nel Magentino. Durante questa prima uscita sono stati raccolti dei fondi che si sommeranno alla raccolta già attiva da alcune settimane su Facebook, ma il progetto di aiuto da parte della BIG non si interromperà qui: ci sono in programma, infatti, altre raccolte fondi da parte delle singole bande locali, ed è previsto il recupero di strumenti bandistici dismessi o guasti, che verranno rigenerati e spediti in Uganda grazie ad alcuni volontari che si recheranno sul posto.

A seguito di questo primo, speriamo di tanti, appuntamento a scopo benefico, per approfondire il tutto abbiamo posto qualche domanda alla coordinatrice del progetto, Anna Meda, e ai Maestri coinvolti.

Buongiorno Anna, cominciamo parlando della Banda Interprovinciale Giovanile: chi ha avuto l’idea del progetto, e in cosa consiste il supporto di ANBIMA Lombardia?
L’idea è nata durante un incontro tra me, Davide Casafina e il Presidente di ANBIMA Lombardia Pierpaolo Arlati. ANBIMA Lombardia ha in sostanza dato l’ok al progetto che è stato presentato da me e Davide, e finanziato per questo primo evento le spese sostenute (SIAE, Teatro, spartiti, ecc.).

Dove state provando e come procedono i lavori?
Si è scelto di lavorare con due prove a sezioni e due prove d’insieme. Le prove di insieme si sono svolte per le sezioni dei flauti, dei clarinetti, sax, ottoni e percussioni; ogni sezione ha il suo maestro preparatore che per due giornate ha lavorato sulla sezione. Le prove si sono svolte in varie sedi bandistiche per agevolare tutti i partecipanti al progetto: Rovellasca (CO), Buccinasco, Corbetta, Boffalora sopra Ticino, Santo Stefano Ticino, Cassinetta di Lugagnano (MI).

Il repertorio scelto per questo primo evento dal M° Casafina ci è sembrato molto particolare.
Il M° Casafina ha scelto un repertorio di musica originale per banda e, per questo primo progetto, ha scelto due brani per trombone solista. Il primo è Blue Bella of Scotland, un classico tema e variazioni che ogni trombonista sogna di poter suonare una volta nella vita, ed il secondo è Rhapsody for Trombone di Langford, un brano che è stato molto difficile provare sia in sezione che in prova di insieme, per le sonorità particolari.
Il concerto ha aperto con Critical Mass che, nella prima battuta del brano, ha l’indicazione per tutti gli strumentisti di suonare una nota a scelta fortissimo. Un inizio volutamente caotico, che poi si trasforma in qualcosa di ordinato secondo i canoni musicali del ‘900. Un esempio perfetto di come 70 giovani, messi nella stessa stanza, sono in grado di creare sicuramente prima un grande caos ma, se li si lascia lavorare con i loro tempi e con le persone giuste alla guida, creano la Cultura che potrebbe salvare la nostra società attuale.

Spostiamo l’attenzione sull’Africa Music School di Kampala, in Uganda: come nasce e come funziona questa realtà?
La AMS – AFRICA MUSIC SCHOOL nasce nel 2017 da un’idea del trombonista ugandese Francis Kalema e di alcuni suoi amici collaboratori.
Sia Frankie che lo staff hanno trascorso l’infanzia vivendo in strada, abbandonati o in orfanotrofio; la passione per la Musica che li accomuna li ha letteralmente salvati ed è ora loro intenzione dare la stessa opportunità ad altri bambini e ragazzi.
La AMS, oltre all’insegnamento di strumenti ad ottone, ospita un ensemble di musica e danza tradizionale ugandese che ha sede in un vicino slum, promuovendo e sostenendo anche la cultura locale.

In che modo ne siete venuti a conoscenza?
Con l’avvio del progetto BIG ho voluto fin da subito trovare una realtà da aiutare e, tramite Facebook, ho visto alcune foto, condivise da un mio conoscente, in cui il M° Albori donava degli strumenti ai ragazzi di Kampala. Da lì, pochi giorni dopo, ho chiesto un contatto sia al M° Albori che a Frankie, il responsabile di AMS. E’ iniziata così una comunicazione giornaliera, fatta di buongiorno con bambini che mandano saluti, che suonano brani, richieste di partiture in pdf, pensieri su ciò che il futuro potrebbe portare. E da qui, in maniera molto naturale, è partito il progetto di portare un bassotuba a Kampala, con tutte le problematiche che si possano incontrare (doganieri corrotti inclusi!).

Una domanda al M° Albori, allora: com’è stato il “primo impatto” in Uganda?
Di ritorno dal nostro viaggio in Uganda, a Kampala, dove abbiamo avuto modo di conoscere e fare lezione ai bambini e ragazzi straordinari dell’Africa Music School, abbiamo proposto alla BIG e a tutti coloro che vorranno contribuire, di far partire insieme un progetto di adozione a distanza di tutta la scuola, principalmente per fornire loro una sede adeguata. Questo è stato infatti il primo grosso problema che abbiamo scelto di risolvere, visto che il piccolo locale dove si sono svolte le lezioni fino ad ora sta per essere demolito a causa dell’allargamento della strada adiacente.
La buona notizia è che abbiamo già affittato la nuova sede, che è semplicemente perfetta! Io e Leo (Leonardo Consoli, NdA) abbiamo provveduto a versare i primi 2 mesi del prezzo concordato, che è di 1.000.000 di scellini ugandesi al mese (240 euro circa) e vorremmo proporre, a chi vuole essere dei nostri, un contributo permanente di 6 euro al mese per sostenitore (20 cent al giorno!), adottando così tutti insieme una scuola di musica!

Torniamo da Anna: come si sono posti i ragazzi di Kampala nei Vs. confronti? Vi sentite, siete in regolare contatto?
Con Frankie ci sentiamo regolarmente tutti i giorni: gli invio spesso del materiale musicale per i ragazzi. E’ un po’ come se fosse uno zio che vive in Africa, e che un giorno spero di andare a trovare.

Per i ragazzi della BIG, quindi, un’esperienza educativa non solo dal punto di vista musicale, ma anche per quanto riguarda l’aspetto sociale.Quanto diventa importante, al giorno d’oggi, questo connubio?
Sarà banale, ma penso sia fondamentale far capire ai nostri giovani, che hanno scarpe da 300 euro ai piedi e smartphone sopra i 500 euro nella maggior parte dei casi, magari realizzati proprio da esseri umani della loro stessa età, purtroppo, che nella vita si può sempre dare il proprio piccolo contributo con gesti che per noi sono estremamente semplici: rinunciando ad un caffè, ad esempio, o ancora meglio ad un pacchetto di sigarette.
Tempo fa ho visto un’opera di un artista contemporaneo dal titolo “L’impatto di un libro”: al centro di un muro di mattoni, alla base, è stato messo un libro; l’effetto sull’insieme ha un impatto fortissimo su chi la vede: insomma, il potere dei libri esiste, ma bisogna leggerli.
Sarebbe bello, un giorno, poter vedere anche “L’impatto di un tuba”: cioè l’esempio concreto di come l’apertura mentale verso il prossimo e la voglia, non solo di parlare, ma anche di fare, possano cambiare le cose. I giovani possono veramente fare la differenza, bisogna solo starli ad ascoltare.

Ed eccoci anche con il Solista, M° De Luca, e il Direttore del recente Concerto, M° Casafina. M° De Luca, le Sue impressioni sul progetto BIG?
Progetto nobilissimo, si vede che ad Anna sta molto a cuore ed è molto ben organizzato. Molto meglio organizzato di quanto mi aspettassi, in effetti: è sempre dura lavorare con i ragazzi e, quando si parla di bande, d’abitudine, c’è solitamente la mentalità di un hobby fatto male. I ragazzi della BIG invece erano contenti di essere lì, ed il livello finale al concerto era buonissimo, la base per creare qualcosa di eccellente. Come sappiamo tutti, quando si parla di Musica d’insieme, o comunque per qualsiasi lavoro di equipe, per creare un’eccellenza ci vuole tempo e lavoro, e il livello individuale conta relativamente; per questo spero che il progetto vada avanti e che il grosso dei componenti rimanga: così sarà possibile, più facile ed evidente per tutti il miglioramento.
Bisogna sostenere questa realtà nascente perché, almeno nel milanese, è l’unica realtà del genere.

M° Casafina, com’è andata questa prima uscita?
E’ stata una bellissima esperienza, poter dirigere questi giovani molto motivati e aver potuto proporre un programma di brani di musiche originali per banda di alto livello e difficoltà.
Il pubblico ha risposto bene: molti dei presenti erano dei bandisti non abituati a questo tipo di repertorio.
Sono felice che Matteo De Luca abbia condiviso con noi questo progetto, soprattutto con l’aiuto nella divulgazione di questo tipo di repertorio anche tra i giovani. Spero di avere in futuro la possibilità di continuare il lavoro con questo gruppo, e di aver presto modo di ingrandirlo accettando le nuove iscrizioni che continuano ad arrivare.

Bene, siamo giunti al termine; grazie e complimenti a tutti Voi da MondoBande.it. Anna, vuole aggiungere qualcosa?
Come saluto finale vorrei invitare tutti i giovani che suonano, a qualsiasi livello e provenienti da qualsiasi tipo di formazione musicale, ad unirsi al nostro gruppo. Abbiamo molte idee che vorremmo mettere in atto nel 2020 (una anche a fine 2019 se riusciamo!) e vogliamo sicuramente crescere numericamente. Basti pensare che le bande della provincia di Milano sono più di 70, Como e Milano hanno Conservatori, ci sono scuole SMIM e Licei Musicali e Coreutico. Io a quell’età ho sentito la mancanza di condividere la mia passione con coetanei. Perché non entrare in BIG?
I contatti sono:

  • Email: interprovincialeanbima@gmail.com
  • Su Facebook @BandaInterprovincialeGiovanileAnbima
  • Su Instagram: bandainteprovincialegiovanile
  • Su Youtube: Banda Interprovinciale Giovanile

Per contribuire alla Raccolta Fondi AMS su Facebook: Raccolta Fondi per la AMS di Kampala (Uganda)