El bolero de Carmelo – Ferran Ferrer

Bolero dedicato a Carmelo Dovara

Epitaffio di Sicilo

Queste sono le parole dell’epitaffio che Sicilo, con notazione musicale frigia, dedica ad Euterpe, figlia di Zeus e Mneumesine musa della poesia lirica e in principio della musica, nella stele ritrovata nel 1883.(1)
E ancora:

RICERCAR: Regius Iussu Cantio Et Reliqua Canonica Arte Resoluta
(Per ordine del re, il canto e il rimanente risolto con arte canonica)

Questo è il tema de “L’offerta Musicale” che Bach ha scritto per Federico il Grande re di Prussia. Il tema dei Ricercari lo diede lo stesso Federico, che si dilettava nell’arte della musica. Il termine Ricercare indicava le fughe obbligate ossia legate ad un tema.
Nella storia della musica sono moltissimi gli esempi che si potrebbero citare per far notare casi di composizioni dedicate a personaggi famosi o amici dei compositori. La storia della banda, poi, ne è piena. Moltissime marce sono dedicate espressamente a persone (come per esempio a S.E. Antonio La Pera, Giovanni Orsomando dedica la marcia sinfonica Littoriana), oppure semplicemente scrivendone il titolo (Maria Luisa, di Giuseppe Lanaro, dedicata alla figlia del suo amico Mario Corso).
Alcune marce hanno dediche bizzarre, come per esempio “A voi brontoloni!”, “Venditori di fumo”. O altre, come per esempio “Frecce Azzurre” di Reginaldo Caffarelli, o “A.T.A.N”. di Lanaro, omaggiano compagnie di trasporti.
Anche i brani da concerto originali, in molti casi hanno destinatari luoghi, eventi, o persone importanti, a cui i compositori dedicano la loro musica.
In questo periodo si è svolto a Calatabiano, in provincia di Catania, vicino la bellissima Taormina, un corso di direzione organizzato dalla Fe.Ba.Si con la collaborazione dell’ Etna Wind Orchestra, che ha visto come protagonista un grande personaggio contemporaneo della musica bandistica: Ferrer Ferran.
Ferran non credo abbia bisogno di presentazioni. Chi non conosce i suoi bellissimi Paso doble o quei stupendi brani descrittivi come Giovanna d’Arco, La Passione di Cristo, o Pinocchio?

Per il corso che si è svolto dal 31 agosto al 5 settembre, Ferran ha riservato un omaggio a chi per il corso ha messo oltre che dispendi economici, anche anima e corpo, è una persona molto nota nel panorama bandistico siciliano, per aver già organizzato altri corsi di direzione, e anche conosciuto in questo sito, e come dice lo stesso Ferran, è «Amante di tutta la musica, ma in particolare cultore della musica bandistica, suonatore di flicorno baritono e instancabile lavoratore e organizzatore». Penso che tutti abbiano capito che il brano è stato dedicato a Carmelo Dovara.
La sua ultima composizione è un Bolero. Il maestro Blanchod ha suggerito a Ferrer Ferran, quando questi chiese informazioni su di Carmelo, di scrivere un paso doble, ma il maestro spagnolo ha pensato bene di cambiare stile, in quanto già ne aveva dedicati diversi, uno ad esempio è dedicato allo stesso Blanchod (Maestro Lino), per il “Melodo” che conosciamo tutti ha scritto El Bolero de Carmelo, un bolero molto semplice, come del resto è lui, ma pieno di passione, come la sua passione per la musica.

Ferran ha dato una motivazione chiara del perché di questa scelta:

«Molte bande hanno l’abitudine di eseguire le trascrizioni del repertorio classico nei propri concerti, come ho fatto con La Passione di Cristo, scritta perché non c’era una passione pensata con l’organico bandistico – da mettere accanto alle passioni di Bach – il Bolero di Carmelo, è stato pensato come un brano che sostituisse il più famoso Bolero, quello di Ravel»(2)

Rispetto il Bolero raveliano, è di durata minore, ma ha le stesse caratteristiche: un ostinato ritmico che si ripete ossessivamente dall’inizio alla fine, la dinamica, da un impercettibile pianissimo ad fortissimo, e il tema e la sua variazione ripetuti da strumenti diversi, fino al tutti finale.
Il Bolero di Carmelo è un brano allegro e fresco, che da una piccola cellula iniziale si sviluppa e si ripete per tutto il brano, inebriando lo spirito di chi lo ascolta.
La speranza del maestro Ferran, nella dedica fatta a Carmelo, è che «la musica attraverso il suo linguaggio universale sia sempre più messaggio di cultura, espressione d’amore e unione tra i popoli, e in particolare, per i giovani che avvicinano e praticano questa nobile arte.»
Ed essendo io stesso testimone delle lacrime che hanno accomunato Carmelo e Ferrer al momento del rientro verso la Spagna, sono sicuro che l’atto di amore e di unione tra i popoli è appena iniziato.

  1. Il testo completo è possibile leggerlo nel libretto del cd “Antiche Musiche Elleniche” nella traduzione di P.E. Carapezza.
  2. Le Parole di Ferrer Ferran sono state registrate dallo scrivente e da Carmelo Dovara, durante l’intervista fatta al corso.

(a cura di Giuseppe S.)