Bozza DDL su Bande, Cori e Gruppi folk: modifiche

All’ultimo incontro di Roma del 28 Ottobre sono state apportati alcuni interessanti e sostanziali cambiamenti: ecco il resoconto e alcuni dettagli

In questi primi giorni di Novembre, uno degli argomenti di cui si è più parlato nel mondo bandistico, e in particolare sul nostro blog MondoBande.it, è stato quello relativo alla bozza del Disegno di Legge “Disposizioni in materia di musica popolare e amatoriale” del Ministro Bondi (cfr. Le bande musicali convocate ai Beni Culturali).
La prima bozza , presentata il 7 Ottobre all’incontro presso il Ministero dei Beni Culturali a un nutrito numero di rappresentanti del mondo bandistico italiano (tra i quali Tavolo Permanente e varie Federazioni regionali, ANBIMA, Assomusica, ecc.), aveva suscitato alcune perplessità.
Già nella precedente occasione infatti lo stesso coordinatore del Tavolo Permanente, Giorgio Zanolini, aveva espresso alcuni dubbi: innanzitutto sulla mancata considerazione sia delle evidenti differenze tra formazioni bandistiche, corali e folkloristiche, sia di riferimenti a problematiche fiscali, aspetti didattici e artistici, e problematiche burocratiche; e poi, come riportato anche da parte di eminenti personalità del mondo bandistico italiano, in particolare dal Prof. Angelo De Paola, sull’uso del termine “popolare” in relazione alla musica proposta da queste formazioni.

Dopo il primo incontro, quindi, in molti si sono organizzati per aiutare, ognuno con le proprie conoscenze ed esperienze, e contribuire in modo proficuo al miglioramento della prima bozza, inviando numerose e-mail al Ministero e partecipando a vari incontri e riunioni: così, con spirito costruttivo e unità di intenti, tutto il mondo bandistico ha partecipato attivamente al processo di creazione di una legge che, comunque, potrà essere ulteriormente migliorata.

Giorgio Zanolini, anche in questa occasione, ci comunica le sue impressioni relativamente alle correzioni apportate alla bozza, discusse in un nuovo incontro svoltosi sempre a Roma il 28 Ottobre.
In primo luogo osserva che vengono tolti “i contributi dati alle Bande con la L.800, dato che col Federalismo fiscale ognuno dovrà fare riferimento alla propria Regione di appartenenza.
E’ importante notare che le Regioni, quindi, si dovranno dotare “di una Legge Quadro sullo Spettacolo e prevedere interventi a favore delle Bande” e che, di conseguenza, “ogni Federazione locale dovrà farsi sentire presso il Capoluogo regionale di competenza“.
C’è anche una minore rigidità per quanto riguarda i parametri per il riconoscimento di una Banda musicale, il cui organico deve essere “adeguato al repertorio da eseguire“: questo, osserva Giorgio, “fermo restando la definizione del principio di un numero adeguato di componenti propri esclusivamente di ogni singola Banda, per evitare che continui il fenomeno delle aggregazioni degli stessi musicisti i quali, a rotazione, danno vita a più gruppi esistenti solo sulla carta“. Viene finalmente prevista “la partecipazione periodica almeno ai concorsi di classificazione da parte delle Bande, e ciò al fine di qualificare le Bande stesse“. Molto importante l’attivazione di “un Tavolo Tecnico attivato presso il Ministero dei Beni Culturali, al quale parteciperanno anche tre rappresentanti del TP ” e “l’opportunità di raccolta fondi per ogni Banda con il 5 per mille“.
E’ auspicio comune che questi punti possano contribuire alla ricerca mirata sia di crescita costante e di qualità del nostro settore, sia di probabili fondi utili al sostentamento delle attività musicali e bandistiche, anche se è necessaria un pò di cautela in quanto non sono stati ancora stabiliti dei criteri precisi sull’attribuzione di compiti, ruoli e specificità.
Infatti Giorgio ci precisa che personalmente si è opposto “al limite imposto di una rappresentanza delle Federazioni locali in seno al futuro Tavolo Tecnico Ministeriale” in quanto è convinto che “le novità emerse in questi ultimi 10/15 anni nel nostro Paese in campo bandistico sono state possibili quasi esclusivamente grazie all’impegno delle Federazioni locali stesse, la cui dimensione non ha minimamente pesato sull’alta qualità artistica delle proposte realizzate“. Ovvero, una rappresentanza unica di tutte le Federazioni legalmente costituite non sembrerebbe sufficiente in quanto “sarebbe stato segno di discontinuità col passato, vedendo al contempo la presenza della situazione reale del nostro Paese, con una vivacità di idee, di proposte tese al rinnovo del mondo bandistico e per il bene della Banda stessa“. Dato che però non ci sono ancora decisioni precise a riguardo, per ora rimane certo soltanto che “Si dovrà scegliere, mandando una rappresentanza: ma in qualsiasi caso la nostra presenza dovrà segnare una discontinuità vera col passato, portando quella ventata di idee che ci hanno contraddistinto in questi anni. Male che vada, proseguiremo col lavoro a livello locale, quel prezioso lavoro che ha dato uno scossone al cinquantennale immobilismo presente nel panorama bandistico italiano. Vorrà dire che, anche in questo caso, la Società civile sarà più avanti, nei fatti, da quanto ci viene proposto a livello centrale“.
Un altro punto particolarmente delicato, considerato anche il nuovo decreto su scuola e università, è quello che indica che “le Bande sono soggetti di riferimento per Provincie autonome e Regioni circa l’insegnamento della Musica nelle Scuole“: questo significa che le Regioni potranno avvalersi dell’apporto positivo delle bande musicali per l’insegnamento della musica.

In ultima analisi, Giorgio Zanolini ci confida che in confronto alla prima versione “sono stati apportati cambiamenti significativi” anche se sarebbero stati certamente apprezzati l’ottenimento di “una differenziazione coi Cori ed i gruppi folk, altre agevolazioni fiscali (per es. la parificazione alle associazioni sportive in tutto e per tutto, non solo per la L.398 che già possediamo), contenuti di tipo artistico e didattico”.
Si spera però che col lavoro che verrà svolto al Tavolo Tecnico si potranno ottenere altri risultati positivi con le disposizioni attuative del DDL.

Chi volesse leggere la nuova bozza del DDL, può farne richiesta direttamente al Tavolo Permanente (www.tavolopermanente.org).