Campus Estivi Musicali come occasione di crescita e di scambio culturale
SICILIA – A cura della Fe.Ba.Si. Federazione Bande Siciliane e dell’Associazione Musicale “S. Cecilia” di Villacidro (Sardegna)
Idea formidabile e foriera di futuri e positivi sviluppi quella attuata dalla FEBASI e dal suo presidente Alfio Zito, quella di utilizzare i Campus Estivi Musicali come occasione di scambio e d’incontro tra musicisti provenienti da realtà musicali diverse.
Ad inaugurare il progetto, su iniziativa della FEBASI e invito del suo presidente, è toccato a 5 ragazzi sardi provenienti dalla Banda Musicale “S. Cecilia” di Villacidro (VS), organizzatrice anch’essa, da sette anni, di Campus di approfondimento musicale.
Le due realtà presentano aspetti organizzativi e indirizzi diversi, che rispondono ad esigenze formative in sintonia con le rispettive esigenze, e proprio per questo l’esperienza dei giovani musicisti è diventata allettante e piena di prospettive future, sia per la loro formazione personale che delle Bande di provenienza.
Il Campus siciliano punta direttamente sulla realtà bandistica e propone brani di difficoltà 3 – 4, spingendo i giovani a misurare le proprie capacità e ad affrontare un impegno che va oltre la routine della loro realtà bandistica. Si coglie così l’occasione di impartire lezioni di tecnica sia strumentale che di lettura ed esecuzione, che i maestri Alfio Zito e Salvatore Tralongo impartiscono usando un linguaggio appropriato e adatto ai giovani di diversa provenienza. È occasione anche per insegnare aspetti comportamentali durante un concerto, il cui rispetto da dignità e autorevolezza al complesso e buona presentazione al pubblico.
Nei primi tre giorni di corso si creano le condizioni affinchè i ragazzi possano conoscersi ed entrare in sintonia tra loro, mentre i direttori lavorano per “accordare” e “armonizzare ” il gruppo al fine di farne un complesso affiatato e funzionante, “come un corpo sano” come ama dire il M° Zito. I ritmi sono intensi ed i ragazzi, che hanno voglia di vedere anche loro il risultato finale, si impegnano a trovare la condizione idonea per creare gli accordi giusti tra loro ed il direttore. Così il gruppo viene preparato ad affrontare, negli ultimi tre giorni, i direttori americani, ospiti del Campus, provenienti dalla Southern Mississippi University (USA) con la supervisione di un maestro del livello di Thomas Fraschillo. In questo modo gli allievi del corso arriveranno al concerto finale.
I ragazzi sardi, che provengono da una realtà bandistica molto attiva ma con un livello medio, dopo le prime difficoltà di inserimento in un ambiente nuovo ed avanzato, hanno retto l’impatto integrandosi bene nel gruppo dei ragazzi siciliani che li hanno accolti con grande cordialità e amicizia. I giovani di Villacidro, Lucrezia Muscas – clarinetto basso, Federica Pittau – clarinetto, Elisabetta Mais – flauto, Cinzia Curridori – tastiere e Alberto Secci – sax alto, accompagnati dal direttore della Banda Marco Caboni e dal presidente Concetta Vacca, valutano positivamente e con grande entusiasmo l’esperienza, portando a casa un arricchimento del proprio bagaglio culturale, organizzativo e soprattutto umano. I ragazzi, al ritorno, riferiscono l’esperienza ai colleghi bandisti e alla dirigenza per avere nuove idee e perfezionare i progetti in atto.
L’idea del M° Alfio Zitto, presidente della FEBASI, lanciata a Riva del Garda, alla riunione nazionale del Tavolo Permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane, ha avuto la sua prima attuazione in Sicilia in località “Le Vigne” di S. Maria di Licodia (CT), alle pendici dell’Etna, e si è realizzata con la prima risposta di un’altra isola, la Sardegna.
Il prossimo anno saranno i sardi ad ospitare i giovani musicisti siciliani a Villacidro (VS) in un’altra bella località tra i boschi primordiali di lecci di M. Mannu alle pendici del M. Linas, isolati dal mondo e dal chiasso, ma immersi in una natura ancora incontaminata che favorisce concentrazione e capacità di apprendimento. I giovani siciliani si troveranno di fronte ad un’altra realtà organizzativa e didattica che non potrà che arricchirli sia culturalmente che umanamente.
Lo scambio è sicuramente un motore di ricerca importante, che non si affida solo ai contatti multimediali, ma cerca anche quelli umani “de visu”, e di reale crescita per qualsiasi ambiente che cerca di uscire dalla ristretta cerchia del loro mondo per cercare nuovi orizzonti.
In questo modo si conoscono situazioni di grande valenza che hanno bisogno di trasmettere le loro esperienze e di ricevere quelle altrui. Per far crescere anche quelle meno fortunate bisogna aprirsi per dare e ricevere. Questo è un modo per costruire una realtà musicale unita e forte che abbia un‘ampia visone della cultura musicale, che riesce a superare i limiti angusti di qualsiasi chiusura e di autosufficienza.
L’idea di Alfio Zito prende piede quasi in sordina, ma saranno i giovani musicisti stessi a divulgarla e a spingere le loro Associazioni a farla propria come strumento di crescita non solo individuale ma collettiva. “Le organizzazioni bandistiche – sostiene Zito – fanno tante cose per i dirigenti, i direttori, i maestri formatori, organizzando incontri a diversi livelli per dare strumenti adeguati per dirigere ed organizzare una banda, ma fanno poco per i musicisti, che costituiscono la parte centrale ed imprescindibile di un’organizzazione musicale. Ora è tempo che si faccia qualcosa per loro e con loro, diventando parte attiva non solo nei momenti musicali ma anche oltre, favorendo gli scambi ravvicinati, condividendo esperienze musicali nello studio, nell’esecuzione, nel “vivere insieme anche la musica” durante giornate di lavoro, dove oltre alle note abbiano spazio le parole, il divertimento, la condivisione della gestione giornaliera di una vita in comunità. Il linguaggio musicale presuppone anche la conoscenza delle persone con cui si suona. Il Campus è una occasione in cui la vita in comune favorisce lo scambio tra musicisti con occasioni in più di conoscenza e accordo“.
“La Banda di Villacidro – sostengono il direttore e presidente – ha accolto con grande interesse l’iniziativa, convinta com’è che bisogna puntare sui musicisti per far crescere un complesso e dar forza ad un movimento. Questo tipo di iniziativa fa parte della filosofia che ispira l’azione della dirigenza della nostra Associazione. Siamo convinti che non può esistere Banda senza musicisti. Pensiamo che una volta tanto bisogna puntare sulle esigenze e la voglia di emergere dei musicisti, e non solo sulle esigenze dello staff e dei dirigenti. L’dea di Zito rappresenta una grande novità nel modo bandistico ed esce dai soliti cannoni consolidati. È un progetto che dovrebbe essere accolto a livello nazionale per intensificare gli scambi e creare una rete di crescita per i tanti giovani che fanno parte delle Bande. Potrebbe essere un ulteriore incentivo di richiamo per tanti che vogliono fare musica. Un concorso, un festival, una rassegna non hanno la stessa valenza perché gli incontri sono sporadici e fuggenti, e si pensa a superare l’altro. Il Campus permette di costruire nel contatto giorno per giorno, anche se per un periodo breve, un rapporto culturale ed umano che ha la sua validità nel tempo e nelle coscienze dei giovani e getta le basi per un movimento che va oltre i dirigenti ed i maestri“.
“Questo può essere considerato un progetto che il Tavolo Permanente deve assumere come proprio perché rappresenta un “fare politica musicale” reale e costruttiva, un modo per imporsi all’attenzione del mondo della cultura musicale, che trascura e rende obsoleta la realtà bandistica, nonostante abbia una importante diffusione capillare, per far capire a chi segue antiquate strade, sia dal punto di vista metodologico che organizzativo, che non fanno il bene delle Bande, ma alimentano ambizioni proprie che sono lontane dagli interessi del movimento. Questa è una strada che si può sperimentare, questo è un modo di scoprire che chi “fa Banda” sono soprattutto i tanti giovani e meno giovani che suonano e che hanno bisogno della giusta visibilità e del riconoscimento del loro importante ruolo“.
Questa prima iniziativa della Sicilia e della Sardegna si chiude con piena soddisfazione delle due Associazioni, che sperano spinga anche altri a percorrere questa strada che produrrà altre idee e altri progetti.
A cura di: FE.BA.SI. – BANDA MUSICALE S. CECILIA VILLACIDRO (VS)