V Edizione del Concorso Internazionale Vallée d’Aoste

SAINT VINCENT (AO), 29/30 Settembre 2012 – Conclusa la kermesse guidata sapientemente dal M° Lino Blanchod che ha visto protagoniste 13 formazioni provenienti da Italia, Francia e Spagna

Si è svolta nel week-end 29-30 settembre la V edizione del Concorso Bandistico Internazionale “Vallée d’Aoste”, presso il Palais St. Vincent di St. Vincent (AO).
La manifestazione, giunta appunto alla quinta edizione, da sempre organizzata e gestita dalla Orchestra d’Harmonie di Val d’Aoste sotto la guida sapiente del M° Lino Blanchod, in collaborazione con la Regione Autonoma Valle d’Aosta e l’Istituto Musicale di Aosta, ha visto la partecipazione di 13 gruppi bandistici provenienti da Italia, Francia e Spagna.

Raffreddati i “bollori” dell’immediato post concorso, ci piace ricordare immediatamente le parole del Direttore Artistico M° Lino Blanchod (qui l’intervista realizzata da Carmelo Dovara per MondoBande.it, ndr) pronunciate come cappello introduttivo alla cerimonia di premiazione: “un plauso a tutte le bande che hanno partecipato, e che in un certo modo hanno già vinto, rispetto chi non partecipa ai concorsi e non si mette in gioco.
Di questi tempi, in cui immediatamente dopo un qualsiasi concorso bandistico, subito infuria la polemica riguardo al lavoro della Giuria, alla presenza o meno di “aggiunti illustri” nei gruppi, e altre mille elucubrazioni mentali che esulano quasi sempre dal puro contenuto musicale, crediamo che lo spirito vero del Concorso, sia assolutamente riassumibile nelle parole del M° Blanchod.

Aggiungiamo anche la doverosa citazione dell’intervento di André Waignein, Presidente della Giuria, che ad inizio premiazione ha dichiarato che la Giuria si è espressa solamente durante le esibizioni, senza colloqui post votazione, e che quindi il risultato “numerico” del punteggio è solamente frutto della media matematica pura dei voti dei giurati, senza aggiustamenti.
E’ stata quindi raccolta “a caldo” la sensazione della Giuria Internazionale, composta dal presidente André Waignein e dai giurati Jacob de Haan, Franco Cesarini, Karoly Neumayer e Ferrer Ferran. Una Giuria Internazionale di tutto rispetto, di fronte alla quale le polemiche dei soliti improvvisati esperti nostrani risultano talmente inutili da risultare persino comiche.

Ma veniamo al concorso. Ardua è sicuramente risultata l’acustica del Palais St. Vincent, sia per chi doveva esibirsi su un palco asciutto come pochi, dove la situazione acustica non perdonava realmente nulla, dalla piccola sbavatura al comma di differenza di intonazione, sia per chi ascoltava le esibizioni in un contesto ovattato che raramente dava vera soddisfazione alle orecchie.
C’è da dire che la Giuria era collocata nell’unica posizione di tutta la sala dove la resa sonora dei gruppi era ben recepibile, anche se la situazione non dava realmente nessun aiuto alle bande e ai loro direttori. Come confermato da alcuni strumentisti dopo le esibizioni, tutti hanno sofferto molto l’acustica veramente secca, i suoni che non correvano e le difficoltà di percepire i compagni di fila a due o tre posti di distanza.
Ogni concorso ha le sue difficoltà di palcoscenico, e in Italia i concorsi purtroppo non si effettuano in luoghi dall’acustica confortevole, come invece succede al Palau della Musica di Valencia o al Rodahal di Kerkrade.

I risultati finali del concorso hanno visto il primo premio assoluto “Città di St. Vincent”, assegnato come da regolamento al gruppo con il punteggio più alto tra tutte le categorie, andare all’Orchestra di Fiati di Vallecamonica (come già pubblicato sul sito nel comunicato stampa inviatoci dall’Orchestra stessa) con il punteggio di 95.15, primo premio in categoria Eccellenza. Un breve ma intenso brano di riscaldamento (Firework, di Jan van der Roost) ha permesso al gruppo e al direttore Denis Salvini di approcciare la confidenza con l’acustica del palco. È seguita una esibizione alquanto impervia ma ben delineata del brano d’obbligo “Salomon” di Ferran, per concludere con Frigyes Hidas e “The Undanced Ballet”, caleidoscopio di timbri e colori, brano pulito da effetti ruffiani, e dall’ascolto piuttosto complesso.

Nella prima categoria l’Accademia Musicale “Euterpe”, diretta magistralmente da Michele Netti, riporta un altrettanto ottimo 92.23, dimostrando un’altra volta (qualora ce ne fosse bisogno) l’estrema cura e la qualità musicale del gruppo siciliano, che ricordiamo qualche anno fa, nel 2010, vincitore della categoria Superiore al Flicorno d’Oro di Riva del Garda, con ben 92.88 punti e con un’esecuzione realmente memorabile della Sinfonia in Si bemolle di Ponchielli.
All’arduo “Contaminations” di Nunzio Ortolano, reso ancor più arduo dalla già descritta situazione acustica, è seguita un’ottima esecuzione, veramente ben interpretata, di “The Year of the Dragon” di Philip Sparke, brano sicuramente molto adatto alla sensibilità del gruppo.

In seconda categoria non è stato assegnato il primo premio, ma segnaliamo la prestazione molto convincente del Corpos Philarmonique de Châtillon (alla fine classificato terzo, con 89.52) nel brano a libera scelta “Magallanes” di Ferrer Ferran. Il gruppo, molto numeroso e ben diretto da Davide Enrietti, ha sicuramente patito le sonorità molto cameristiche del brano d’obbligo “Ru Courtaud” di Andrea Morello.

Il Corpo Bandistico di Bussolengo (VR) guidato da Luciano Brutti, si aggiudica la terza categoria con 90.08 punti. “Metropolis” di Bruce Fraser è il brano d’obbligo e “Pilatus: Mountain of Dragons” di Steven Reineke il brano a libera scelta. Quest’ultimo forse un po’ “alto”, come difficoltà per una terza categoria, e che unito all’acustica ardua, ha creato a tratti qualche problema.

Va così in archivio anche la quinta edizione del concorso, con le belle parole dell’Assessore all’Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta che possiamo riassumere in un “le bande musicali sono parte fondamentale del panorama culturale, e per questo meritano il sostegno da parte delle amministrazioni” (frase che spesso si sente pronunciare nel nostro ambiente, ma alla quale poi non seguono i fatti. Fatti che invece nel caso della Valle d’Aosta sono una conferma sotto gli occhi di tutti).
L’augurio è quello di vedere nella prossima edizione un pubblico più numeroso, formato da appassionati e bandisti che decidano di sfruttare l’occasione offerta dal Concorso di ascoltare gruppi provenienti da tutta l’Italia e parte dell’Europa, e magari anche di vedere un numero più elevato di Bande partecipanti cosicchè, per tornare alle parole di Blanchod, sia più numeroso il gruppo di Bande “vincenti”.

Media
Sul sito vivilatv.tv le esecuzioni delle formazioni partecipanti.