Concorso Internazionale di Composizione di Corciano: oltre quarant’anni di storia, e Musica di alta qualità

CORCIANO (PG) – A breve la scadenza per la presentazione dei brani; il Primo premio è di 4.000 Euro.

Sono passati ormai più di quarant’anni dal 1980, anno in cui l’allora Direttore della Banda Filarmonica di Corciano, M° Augusto Mencarelli, ebbe l’idea di indire il primo Concorso di Composizione Originale per Banda “Corciano in Banda”.
A quei tempi la tradizione bandistica italiana, diversamente dall’evoluzione che si stava già verificando all’Estero, si presentava ancora fortemente legata a schemi del passato: la banda, quindi, vista unicamente come formazione musicale per allietare feste e sagre paesane o per accompagnare funzioni religiose o ancora, in alcuni casi, come mezzo per far conoscere al grande pubblico la musica delle opere maggiormente in voga mediante l’esecuzione di trascrizioni e arrangiamenti. Rarissime, fino ad allora, le composizioni scritte appositamente per essa e capaci di sfruttarne a pieno le potenzialità, nonostante un repertorio comunque vasto e variegato di marce di varia natura, soprattutto sinfoniche, per organico vesselliano.

Mencarelli, ritenendo che tale situazione, con la banda italiana decisamente troppo in disparte rispetto ai fenomeni di innovazione e freschezza che si stavano verificando nel resto d’Europa e, in particolar modo, negli Stati Uniti, necessitasse di un rinnovamento, e anche per dare una più consona collocazione alle stesse Bande che, fino ad allora, erano considerate mere subalterne alle formazioni cosiddette accademiche, propose all’Associazione Pro Loco di Corciano l’organizzazione di un concorso su scala nazionale: obiettivo principale, quello di premiare una nuova composizione originale, da eseguire con la Banda e da inserire nel catalogo della Casa Editrice “Tito Belati” di Perugia, che avrebbe garantito stampa e diffusione delle partiture pervenute.
Per le prime due edizioni parteciparono però composizioni di tipo tradizionale, ovvero marce e marce sinfoniche che seguivano ancora i canoni in uso a quei tempi: nulla, perciò, che potesse essere considerato innovativo, ricercato o sperimentale.

Non essendosi verificati gli auspici alla base del Concorso, gli Organizzatori dovettero avviare una lunga riflessione per capire se fosse conveniente continuare a investire risorse, anche economiche, in tale iniziativa che, nonostante potesse rappresentare un ottimo biglietto da visita per la promozione turistica del Comune, non apportava però cambiamenti significativi alla letteratura bandistica del tempo.
Si decise comunque di continuare a insistere: la Pro Loco, su proposta del M° Pietro Franceschini, insegnante di Tromba al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e consulente artistico della Belati, contattò il M° Andrea Franceschelli, docente di Musica di insieme e profondo conoscitore dei nuovi linguaggi espressivi e delle varie correnti, nazionali ed europee, orientate al trasportare la Banda Musicale verso una connotazione più moderna. Questi accettò di collaborare, richiedendo appunto come condizione quella di impostare, quali principi basilari del concorso, la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione: come Presidente di Giuria venne fatto prima il nome di Luciano Berio, che però non voleva interessarsi di bande musicali, e successivamente di Goffredo Petrassi, compositore, che al contrario accettò e presiedette alla Terza edizione.
La svolta fu radicale: venne premiata, tra le tante partecipanti, la composizione “Pensieri” di Claudio Bilucaglia, ritenuta dalla Giuria originale e capace di rivoluzionare il concetto stesso di Banda Musicale. Si chiudeva con le marce, così come da finalità del Concorso, e ci si orientava verso una proposta musicale destinata a una formazione, la Banda, non più subalterna all’orchestra sinfonica, ma avente con questa pari dignità, e altrettando valide capacità espressive.

Fu, senza alcun dubbio, una svolta che nel mondo bandistico italiano portò non poco scompiglio: tante formazioni non si sentivano pronte ad affrontare un repertorio sconosciuto e sicuramente di difficile esecuzione e interpretazione, e di conseguenza alcuni editori videro il proprio lavoro farsi all’improvviso più complicato e, probabilmente, anche costoso. Nonostante le critiche, si continuò però sulla direzione tracciata da Franceschelli e Petrassi e, man mano che gli anni passarono, la situazione cominciò realmente a mutare: al concetto di tradizione, certamente importante e da tenere sempre in considerazione, venivano affiancati quelli di rinnovamento, ricerca e sperimentazione, e si andò così verso un livello qualitativo nettamente migliore e più elevato.
Accelerando ulteriormente, in seguito a Corciano furono organizzate iniziative di grande importanza e prestigio: durante i convegni nazionali “Nuova Musica, Nuova Banda” tanti operatori di settore provenienti da tutta la nazione poterono cominciare a confrontarsi sulle problematiche del mondo bandistico italiano, e furono pensate delle “Rassegne internazionali di complessi di fiati e bandistici” durante le quali poter eseguire e far conoscere le partiture premiate di volta in volta, disponibili nell’Archivio del Concorso, accompagnate tra l’altro da giornate di studio e analisi delle stesse.

Nel 2009 si arrivò a costituire la Corciano Festival Orchestra, composta da musicisti professionisti e studenti di Conservatori e Scuole umbre, punto di arrivo di un progetto partito quasi trenta anni prima e capace di dimostrare come le bande musicali, considerate in passato quasi un prodotto di serie B, potessero arrivare a proporre un’offerta musicale di qualità artistica paragonabile a quella delle orchestre sinfoniche, offrendo tra l’altro opportunità lavorative e formative di tutto rispetto.
La Corciano Festival Orchestra, dall’anno della sua costituzione e fino ad oggi, ha vantato esibizioni di prim’ordine e si è sempre presentata con repertori complessi e di ampio respiro, basati non solo sulle Composizioni partecipanti al Concorso, ma anche sulla collaborazione con Artisti di grandissimo e riconosciuto valore quali Antonella Ruggiero, Tosca, Petra Magoni, Richard Galliano, Allen Vizzutti, Cristiano Arcelli, Oblivion, Moni Ovadia e via dicendo, ottenendo ogni volta riscontri entusiastici da parte del pubblico e degli addetti ai lavori.

Infine, negli ultimissimi anni, sempre sulla via del costante rinnovamento, è stata avviata una nuova e proficua collaborazione, quella con l’Associazione “DIBA – Direttori Italiani di Banda Associati” che, nata nel 2017, ha deciso di porre la sua sede proprio a Corciano, come riconoscimento al grande e duro lavoro svolto in questo lungo arco di tempo. Tale collaborazione ha visto la nascita di un nuovo progetto, l’appuntamento annuale con i “DIBA Forum”, che vedono la partecipazione di importanti personalità internazionali, e la creazione di tavoli di discussione che vertono su argomenti di comune interesse, quali la direzione, la composizione, la didattica, la lettura e l’interpretazione delle partiture, nonché sulle specifiche tematiche e problematiche che i direttori di banda incontrano normalmente nell’espletamento del loro lavoro.

Giunto così alla XXXIII Edizione, il Concorso Internazionale di Composizione di Corciano (v. Bando/Regolamento) ha visto premiati, nel corso degli anni, brani che possiamo considerare ormai dei veri e propri “punti fermi” per il loro importante contributo alla letteratura bandistica. Purtroppo molti restano ancora inediti e, di conseguenza, di difficile divulgazione (anche se, da questo punto di vista, va detto che l’Associazione DIBA si sta facendo promotrice della diffusione dell’Archivio del Concorso), ma alcuni, fortunatamente, sono entrati a pieno titolo nel “repertorio” mondiale, grazie a illuminati editori che li hanno pubblicati e divulgati.
Tra questi possiamo citare ad esempio composizioni quali “Alternances” di André Waignein (1985 – 3° premio) o il suo successore “Diagram”, uno dei brani che più ha contribuito al rinnovamento del “pensare bandistico” di fine millennio. È del 1993 “The big apple, Sinfonia nr. 2” di Johan de Meij, uno dei primi “lavori lunghi” per banda, seguito della Sinfonia nr. 1 “The Lord of the Rings”, ancora oggi eseguita in tutto il mondo, mentre l’anno successivo viene premiato “Reminiscencia Gitana”, ancora di Waignein, tuttora un validissimo brano da concorso per le categorie più alte. La seconda metà degli Anni Novanta regalano nuove perle: “Leviathan” di Cesarini (1997 – 2° premio) e “Casanova, per violoncello e wind orchestra”, nuovamente di Johan de Meij (1999 – 1° premio), considerato un must per violoncello e wind orchestra dai direttori di tutto il mondo.
Anche il nuovo millennio vede la partecipazione di brani che, ognuno a suo modo, lasciano il segno nella letteratura bandistica internazionale: tra questi, nel 2000, “Via della Terra” di Marco Somadossi (2° premio), eseguibile da un gran numero di bande, e “Respighiana” di Francesco Zacares Fort (1° premio); “Composizione prima” di Flavio Vicentini (2002 – 2° premio), “Cantos Ceremoniales” di Angelo Sormani (2005 – 1° premio), “Planet Earth, Symphony nr. 3” di Johan de Meij (2006 – 2° premio), “Concerto per violino e wind orchestra” di Arthur Gottschalk (2006 – 1° premio), “La dama centinela” di Luis Serrano Alarcon (2009 – 1° premio), “Freak” di Girolamo Deraco (2011 – 2° premio), “Te Deum” di Giancarlo Aquilanti (2019 – 2° premio).

Per l’edizione di quest’anno – ricordiamo che la scadenza per la presentazione delle opere è fissata per il 15 Maggio 2023 (v. Bando/Regolamento) –, viste tali premesse, riteniamo che la Giuria, i cui nomi dei componenti saranno resi noti tra qualche settimana, possa aspettarsi che l’asticella si alzi ulteriormente: tutto il mondo bandistico è chiaramente in trepida attesa, e l’auspicio, che è anche l’augurio che noi di MondoBande.it porgiamo agli Organizzatori, alla Pro Loco Corciano e agli amici dell’Associazione DIBA, è che si possa andare, ancora una volta, oltre le più rosee aspettative.