Centocinquant’anni di Banda
La Banda Cittadina di Darfo Boario Terme ha raccolto in un bel libro tutta la sua storia, tutta da scoprire
“La Banda è storia, cultura, socializzazione. A noi il compito difficilissimo di spiegarne l’essenza. Questa la nostra speranza, questo il nostro obbiettivo.
Perchè non vogliamo qui soltanto raccontarvi 150 anni di vittorie e di sconfitte, di gioie e di amarezze, di aneddoti divertenti e di incancellabili disfatte. Vogliamo invece farvi comprendere che banda è, prima di ogni altra cosa, appartenenza. E’ crescere in un gruppo che vive grazie alla presenza e all’impegno di ogni singolo. La Banda siamo noi. E guardando le fotografie, ormai sbiadite dal tempo, di chi ci ha preceduto, riconosciamo noi stessi in quei volti orgogliosi e sorridenti.
Perchè la Banda non ha età ma storia.”
Questa la prefazione degli autori al libro Centocinquant’anni di Banda, in poche frasi il significato profondo che traspare dalle sue pagine: pagine ricche di fotografie, documenti, lettere, aneddoti, che rendono la lettura interessante e scorrevole.
E’ un lavoro fatto “a più mani”: oltre 20 bandisti hanno collaborato alla stesura del libro e nessuno scrittore o storico professionista ha partecipato alla raccolta dei documenti o nella scrittura dei testi. Solo il compianto Professor Marino Anesa (collaboratore anche di MondoBande.it) ha dato il suo contributo, da grande storico qual’era ha fatto “invecchiare” di colpo la Banda Cittadina di Darfo, tanto da farle festeggiare i 150 anni pochi anni dopo aver festeggiato i 100 grazie al ritrovamento di nuovi documenti.
Per il resto, tutto il materiale è stato raccolto interamente dai bandisti, che si sono impegnati con le testimonianze verbali, scritti, lettere e fotografie, per poi mettere tutto insieme come un grande collage e creare questo libro che racchiude la storia di una Banda, e di tutte le persone che ne fanno parte.
Significative le premesse iniziali ad opera del Sindaco, dell’assessore alla Cultura e del Presidente, e infine la sopracitata prefazione degli Autori che racchiude l’essenza del libro stesso.
Si prosegue la lettura con un breve ma interessante cenno all’origine delle Bande musicalli nel Bresciano, fino alla nascita della Banda di Darfo, molto dettagliata e impreziosita dai documenti allegati, che spezzano piacevolmento la lettura arricchendola di molteplici sfumature e rendendola ancora più reale. Colpiscono le biografie in onore delle persone che hanno fatto la storia della Banda, con problemi, avventure, soddisfazioni, dispiaceri che si susseguono in 150 anni e sono sempre attuali, seppur diversi da quelli affrontati ai giorni nostri.
Vale la pena soffermarsi su ogni singola lettera: si comprendono problemi di epoche passate e si può fare un paragone con quelli attuali, ricavando ogni volta qualche piccola perla di “saggezza bandistica”.
Un personaggio che sicuramente ci ha colpito è Oberto Abondio, al quale viene dedicato un intero capitolo: un personaggio intelligente e colto, con la predisposizione all’arte teatrale e comica, molto portato all’imitazione di personaggi politici, attori, cantanti noti ma anche persone normali. Il classico esempio di persona di spirito, sempre pronta a battute e scherzi dvertenti e ironici: un bel ricordo di quel modo di scherzare “pulito”, che fa ridere senza mai essere volgare. Una comicità d’altri tempi, ma pur sempre attuale e e che mette di buon umore il lettore.
Tutte le informazioni storiche e culturali sono inframmezzate da aneddoti di “vita” all’interno della banda curiosi e divertenti, tra tutti ne citiamo due narrati in: Storie di un suonatore “suonato” e di impellenti bisogni.
Il primo racconta come durante una sagra Giacomo Chiarolini, suonatore di sax tenore, conobbe quella che sarebbe stata la sua futura moglie e, di tanto in tanto, in compagnia soleva ripetere scherzosamente “sono andato a Niardo per suonare e, guarda caso, sono rimasto suonato!”.
Il secondo riguarda invece la piccola disavventura del tamburellista della Banda che si staccò dal gruppo terminata la marcia (durante una processione) per cercare un luogo “occulto” per soddisfare impellenti bisogni fisiologici, per finire sotto una “gamba di vite”. Nel frattempo la Banda, ripreso fiato, cominciò un’altra marcia sfilando proprio nella stradina sottostante e il tamburellista, ligio al dovere, cominciò a scandire il tempo con la “tamburella” poggiata sul prato davanti a lui… Tutti sollevarono lo sguardo sorpresi, e fu grande la loro delusione quando scoprirono che non era il “Coro degli Angeli” a dare il tempo alla loro processione.
Aneddoti simpatici e, come dicevamo prima, “puliti”: mai di cattivo gusto.
Bellissima la progressione di foto che sottolineano i cambiamenti nell’organico nel corso degli anni, il rinnovarsi delle divise: fa piacere notare sempre un buon numero di Bandisti, a dimostrare che nonostante gli anni la Banda rimane sempre attuale. Con il passare del tempo ritroviamo volti diversi, colori nuovi, passiamo dalle foto in bianco e nero alle foto a colori, ma tutte presentano un elemento in comune: il sorriso e la gioia delle persone catturate dall’obbiettivo. A dimostrazione che, nonostante il passare degli anni, la Banda rimane uno strumento di socializzazione e crea un senso di appartenenza che non ritroviamo da nessun’altra parte.
Le foto ravvivano il libro, lo colorano, mostrano il lato umano e divertente, ma non solo: alla pari dei documenti, dei racconti e delle testimonianze raccontano la storia, una storia fatta di immagini e momenti che rendono gli scritti reali quanto quelli vissuti in prima persona dal lettore.
In conclusione, Centocinquant’anni di banda è un libro che non vuol essere solo il racconto della nascita e dell’evoluzione della Banda Cittadina di Darfo, seppur raccontata scrupolosamente e in modo molto originale e interessante, ma vuole trasmettere la passione e l’orgoglio di tutte le persone che ne fanno parte attualmente e il ricordo di tutti coloro che hanno contribuito a renderla tale, con le loro esperienze documentate nero su bianco.
Un libro ben strutturato, sia dal lato storico che dal lato umano; la storia di una Banda, la Banda di Darfo, che racchiude l’essenza della storia di qualsiasi Banda, scorrevole e mai noioso.
Ciò che più ci rimane impresso è il suo significato profondo: amicizia, complicità, voglia di divertirsi, suonando e non. A dimostrazione che la banda non è solamente scuola di musica, ma anche di vita: forma l’individuo ed è in grado di creare tanti legami tra singoli e insieme che vanno avanti negli anni, durano nel tempo e, nel loro perpetuarsi e rinnovarsi, diventano storia. La propria storia. E infatti: “la Banda non ha età, ma storia”.
Per info: http://www.bandadarfo.eu/