Da un’idea italiana, nasce la EAWBC – European Association of Women Band Conductors

GINEVRA (SVIZZERA). Di recente costituzione, è un’associazione che si pone al servizio del mondo bandistico femminile: ce la presenta il Presidente e Fondatore M° Antonella Bona

E’ stata costituita a Ginevra, appena qualche mese fa, nel Novembre 2020, a seguito di un’intuizione tutta italiana, la EAWBC, ovvero la European Association of Women Band Conductors, un’associazione giovane ed unica nel suo genere che vuole porsi al servizio del mondo bandistico femminile, valorizzando e promuovendo la professione della donna direttrice di banda in Europa nei campi della cultura musicale, dello spettacolo, della comunicazione e dell’arte in generale.
La missione dichiarata è quella di “Collaborare alla vita dell’intelligenza al femminile“, ovvero promuovere la figura della Donna Direttrice di Banda, a livello internazionale, come esempio di figura leader, per chiunque desideri seguire ambiziosi percorsi di primato professionale, in qualsiasi campo.

La EAWBC, per perseguire tale importante finalità, ha già le idee molto chiare: oltre all’organizzazione di eventi formativi, concerti, spettacoli e manifestazioni artistiche, ha in cantiere diversi progetti, davvero interessanti, che ci sono stati svelati in anteprima e che racconteremo, via via che gli stessi vedranno la luce, sulle pagine del nostro sito.
Intanto, però, ci ha colpito in modo particolare un concetto, riassunto efficacemente nel motto “Bellezza ed Armonia come ricerca di Verità“, esplicato meglio sul sito web ufficiale della EAWBC con le seguenti parole: “Se la passione interiore si esprime in armonia con l’azione, ecco nascere la bellezza allo stato puro, che rivela, se percepita, la sua vera essenza sovrannaturale, verità che commuove il soggetto, appagandolo con gioia e pienezza.

Quella di dar vita a un’organizzazione dedicata al mondo femminile dei Direttori di Banda è un’intuizione del M° Antonella Bona la quale, dopo anni di attività artistica con uno dei migliori complessi istituzionali bandistici militari italiani, la Banda dell’Esercito, ha ritenuto fosse importante puntare i riflettori sulla crescita dell’individuo nella sua specificità di DONNA-artista. A lei va quindi il merito di aver immaginato uno “spazio attrezzato”, dedicato alla formazione armonica dell’individuo-artista, non solo dal punto di vista prettamente musicale, ma anche da quello psicologico e manageriale.

Essendo perciò una diretta conseguenza delle sue esperienze e conoscenze, e volendo approfondire i concetti alla base della EAWBC, eccoci quindi vis-à-vis con l’ideatrice e fondatrice.

Benvenuta, M° Antonella Bona.
Buongiorno a tutti i lettori di MondoBande.it. È la mia prima volta con voi, ospite nel vostro sito. Spero che questo sia solo l’appuntamento iniziale di una lunga serie.

Assolutamente si, con molto piacere. Prima di entrare nello specifico delle nostre domande, vorremmo che si presentasse brevemente.
Ho iniziato i miei studi musicali dedicandomi al pianoforte ed alla composizione per poi laurearmi in “Strumentazione per Banda”, “Musica corale e Direzione di coro” ed in “Direzione d’orchestra” ai Conservatori de L’Aquila, di Bari e di Napoli.
Attiva nell’ambito della musica per fiati, ho seguito corsi di specializzazione con Jan van De Meij, Thomas Briccetti, Thomas Fraschillo e Fulvio Creux e con il Mº Creux ho conseguito, presso la Scuola Superiore di Musica “Accademia Musicale Pescarese”, il diploma in “Direzione di Banda”.
Nel repertorio lirico – sinfonico mi sono specializzata più sotto la guida del M° Maurizio Arena.
Nel 2007 sono stata selezionata come secondo direttore della Banda dell’Esercito Italiano, classificandomi prima al concorso nazionale bandito dalla Forza Armata.
In questo ruolo ho potuto acquisire una professionalità specifica e qualificata, esibendomi con un complesso d’eccellenza nelle sale da concerto e nei festival più prestigiosi.
Questa esperienza mi ha spinto a fondare la EAWBC – “European Association of Women Band Conductors”, associazione musicale internazionale con sede a Ginevra, attraverso la quale promuovo la figura della Donna Direttrice di Banda.

Impressioni del Suo primo impatto con la Direzione: cosa ha provato, quali emozioni, cosa secondo Lei è andato bene e cosa no?
La mia prima esperienza da direttore d’orchestra l’ho avuta nel 1997 a Canicattini Bagni (SR) mentre frequentavo un corso per direttori di banda. Il mondo della direzione non mi era sconosciuto. All’epoca avevo una mia associazione musicale che comprendeva anche un coro di 50 elementi e mi interessavo di musica corale. Ho studiato la coralità dal ‘400 in poi e spesso seguivo anche corsi di canto gregoriano con il M° Nino Albarosa.
Rievocando l’esperienza di Canicattini ricordo perfettamente l’emozione che poi mi fu galeotta: era una banda di buon livello, e sul podio ho avuto la sensazione di un dolce abbraccio. Era la Musica. Mi sono sentita come al centro di una “bolla sonora”. E’ stato davvero emozionante; l’unica nota dolente che mi torna in mente è che, per quanto fossi pratica nella direzione, non mi ero accorta di aver diretto tutto il tempo con gli occhi chiusi, gustandomi quel Suono. Con molto garbo l’insegnante titolare mi fece rilevare questo e, sebbene avessi instaurato con l’Orchestra una comunicazione semantica speciale, egli mi raccomandò per il futuro di mantenere un contatto visivo con l’Orchestra.

La Sua esperienza con la Banda dell’Esercito: quali le eventuali differenze nel modo di operare rispetto a una formazione non professionista?
Inutile dire che l’esperienza con la Banda dell’Esercito è stata ed è ogni giorno formativa, sia da un punto di vista umano che musicale .
In Italia è difficile avere a disposizione tutti i giorni complessi di questo livello: la mia esperienza è tra l’altro alquanto completa, poiché dal 2007 al 2013 ho assolto l’incarico di Vice Direttore, mentre dal 2013 al 2019 da Direttore principale, acquisendo ulteriore esperienza nella gestione del personale, fatto non da sottovalutare.
Il modo di operare del direttore si adegua alla valenza musicale del complesso, il fatto di essere dinanzi ad un gruppo più o meno professionale non significa che questo non abbia capacità e bravura. Caso per caso quindi le cose vanno contestualizzate e, all’occorrenza, adattate.

Che risultato sente di aver conseguito, alla guida di questo complesso? C’è qualcosa che avrebbe voluto fare e non ha potuto?
Per quanto riguarda l’attività con la Banda dell’Esercito, devo dire che mi sento molto soddisfatta per i risultati raggiunti con il collettivo. Non ho rimpianti per quello che ancora non ho potuto realizzare perché in realtà, guardando innanzi a me, vedo un mondo senza confini, dove potrò realizzare quanto ancora desidero.

Dalle esperienze e dal bagaglio di conoscenze acquisite di cui ci ha raccontato, dar vita alla EAWBC sembra essere stata un’evoluzione naturale: come e perché nasce l’idea, a chi si rivolge, qual’è la sua missione?
Anni di attività musicale intensa mi hanno ispirato a mettere a disposizione dei giovani quanto appreso, pensando soprattutto a sostenere la mia professione.
Da qui l’idea della EAWBC, un’associazione atipica che vuole fare rete tra tutte le musiciste in genere, ponendosi a servizio del mondo musicale femminile con l’obiettivo di promuovere la figura della Donna Direttrice di Banda a livello internazionale come esempio di leader da offrire anche a tutti coloro i quali – senza differenza di sesso – desiderino seguire ambiziosi percorsi di primato professionale, non importa in che campo. Il focus è sul percorso formativo di affermazione che questa carriera comporta e che, se curato e monitorato secondo una corretta coscienza di sé e del proprio valore, può essere ispirazione ed esempio per tutte le carriere musicali.

Oltre a Lei, chi ha fondato la EAWBC?
Sebbene la EAWBC sia nata da una mia intuizione, altre 3 musiciste mi hanno sostenuto nella fondazione: Celine Pellmont (CH), Renata Oliveira (PT) e Sara Maganzini (IT).
Oltre a loro, l’associazione si avvale di un segretario generale, il dott. Roberto Masi, nominato dal presidente dell’associazione e che è stato testimone della nascita dell’Associazione ed un prezioso collaboratore soprattutto per le relazioni internazionali.

Un modello femminile, ma non per sole donne. Vuole spiegarci meglio?
Qualcuno ha pensato che questa mia iniziativa fosse un po’ sessista. In realtà sono lontana dal pensare questo: il mio intento è piuttosto quello di offrire le mie conoscenze a tutti, certo con uno sguardo prioritario al mondo femminile che, per ovvi motivi, conosco profondamente sia umanamente che dal punto di vista della gestione psicologico-emotiva, proponendo il mio aiuto alle giovani ed ai i giovani nel loro percorso di studi e di crescita quindi che non sia solo da un punto di vista tecnico.
Il nostro motto “Collaborare alla vita dell’intelligenza al femminile” condensa la nostra missione e vuole sostenere la vitalità e la purezza della comprensione in un “modo femminile” che non connoti una differenza di genere, ma che va semplicemente intesa come arricchimento o alternativa, declinandosi nella cura del particolare.
Il senso prevalente è il tatto, legato alla carezza, al gesto che guarisce.

Riassumendo: non un’Associazione per donne, ma di donne.
L’Associazione si offre alla comunità ed è aperta a tutti. Il fatto che sia pensata da donne e gestita da donne è un particolare che non credo debba fare notizia, così come non fa notizia un ristorante pensato e gestito da donne: il cliente va dove si trova bene, non crede? Se vogliamo crescere in positivo ed in salute bisogna evitare di aderire a dei ruoli predefiniti perché questo implica impoverimento e ripetizione di stereotipi, non ricchezza e varietà.

Perché è importante dare un supporto non solo dal punto di vista formativo musicale, ma anche psicologico?
Perché la conoscenza approfondita di sé, in senso di evoluzione dell’individuo, porta ad una maggior consapevolezza del “chi sono e cosa faccio”, migliorando nettamente sia gli aspetti qualitativi personali che professionali.

Bellezza e Armonia come ricerca di Verità: un concetto denso di significato, che per un Direttore implica una profonda riflessione interiore.
L’animo umano è caratterizzato da una innata sete di bellezza, che precorre ogni educazione estetica. Un tramonto, un cielo stellato o un giardino fiorito incantano e seducono un po’ tutti, non solo le anime più sensibili, suscitando sensazioni di pace e di armonia: ad esempio la Bellezza assoluta attrae e colpisce, inducendo uno stato di estasi. Il Bello viene quindi percepito come ordine ed armonia, nei quali ciascun elemento svolge una funzione ben precisa, fedele all’ordine che ne è essenza. Questa bellezza ha il potere di essere accessibile ai sensi, quindi intuita e riconosciuta dai molti, consentendo di approdare alla Verità, porgendo e facendo conoscere “l’Oltre”, ciò che comunemente non potrebbe mai essere compreso. Il Bello abita i nostri corpi e le nostre anime, a noi lasciare fluire la nostra energia, dandogli consistenza e forma in un’azione in linea con i nostri desideri e le nostre inclinazioni, libere da qualsivoglia condizionamento. In quel momento di creazione la nostra Bellezza si rivela allora come messaggio di Verità.
Per un leader saper cogliere la realtà e le emozioni che lo circondano significa riuscire a leggere profondamente il contesto che gli si presenta “in toto”, come unità, scegliendo poi la condotta più corretta a guidare un gruppo nel raggiungere, senza perdita di energia, l’obiettivo prefissato.

Quali sono i primi passi, i primi obiettivi che la EAWBC si è prefissata?
In questo periodo un po’ particolare è veramente difficile pensare di poter pianificare in maniera adeguata un percorso che preveda un lavoro in presenza, ma stiamo organizzandoci al meglio per un evento importante tra novembre e dicembre, CoVid permettendo. Le idee sono comunque molte e spero siano coinvolgenti per voi, se vorrete seguirci.
Al momento ci stiamo concentrando sulla comunicazione, e stiamo producendo una rubrica, intitolata “Let’s meet in Music”, con il supporto dell’etichetta musicale BAM, che crede nelle nostre idee e che ci sostiene. Questa piccola attività sta riscuotendo molto interesse: si tratta di una videorubrica dove affrontiamo diversi argomenti che abbracciano l’ambito musicale. Si va da argomenti specificatamente musicali ad argomenti come la quantistica applicata al mondo musicale, alla neuro-musicologia, alla medicina dell’artista ed altro ancora.
Ma abbiamo in cantiere molti progetti: rimanete allora in attesa, e seguiteci sul nostro sito e su Facebook, perché ci saranno certamente tante occasioni formative, interessanti e divertenti per tutti.

Vorrebbe dire qualcosa direttamente alle più giovani che pensano di avvicinarsi al mondo della Direzione ?
Il consiglio che do ai giovani in generale è quello di non pensare troppo al da farsi e, se nasce un desiderio, di mettere in pratica ciò che l’istinto indica senza troppe ritrosie.

Quali sono le speranze di Antonella Bona e della EAWBC per il futuro?
Quello che mi auguro è che il messaggio di EAWBC venga accolto in maniera corretta e che i giovani, ed in particolare le giovani, comprendano l’importanza ed il valore di una rete sociale quale è un’associazione come la nostra.

Un  saluto finale ai nostri Utenti, e ovviamente ci rivediamo presto con le prossime iniziative.
Grazie a tutti. Noi dell’Associazione siamo a vostra completa disposizione per qualsiasi chiarimento o curiosità: non esitate a contattarci. A presto!


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