Intervista al presidente IMSB Cav. Felice Cattaneo

Lo Staff del sito marchingband.it ha rivolto sette domande al presidente della IMSB

Con il campionato italiano e mondiale di Monza del 2008, si concludono i primi cinque anni di vita dell’associazione IMSB: Presidente Cattaneo vuol farci un bilancio di questo primo lustro di attività?
Il bilancio reale spetta agli utenti con una valutazione a 360° della situazione pre e post 2003: anno in cui per la prima volta in Italia, con una notevole visibilità, fanno ingresso da protagoniste le marching bands.
L’associazione si è poi impegnata a continuare il percorso di consolidamento e valorizzazione di questo tipo di attività oggi sicuramente più conosciuta, seguita e apprezzata.
Impegno, fra gli altri, iniziato con l’organizzazione o la ricerca di eventi in cui le inserire le marching bands al fine di dare a tutte possibilità di esibizioni, naturalmente, retribuite. Oggi la domanda è decisamente aumentata riempiendo il calendario di ogni gruppo.
Impegno continuato nell’organizzazione del Campionato [gara di show] spina dorsale di ogni sistema nazionale o internazionale che sia, e per il quale ha incentivato la partecipazione degli associati con facilitazioni nelle trasferte (con pernottamenti senza alcun costo nelle palestre per questa opzione), facilitazioni logistiche (con distribuzione gratuita di pasti, ristoro e bevande) ed erogazione di contributi economici. Il tutto senza nessuna corresponsione di tassa di iscrizione.
Addirittura nel 2008 le associate, oltre che per il Campionato Italiano, hanno ricevuto dall’associazione contributo economico quale incentivo per la partecipazione all’evento internazionale e pagamento della quota di iscrizione WAMSB.
Considerando l’elevato costo di partecipazione alle competizioni all’estero (trasporti, vitto, alloggio e tassa di iscrizione), per un identico standard di qualità le nostre competizioni hanno eliminato la discriminante legata alle diverse disponibilità economiche delle bande e di conseguenza accorciato i tempi di debutto nelle competizioni.
Competizioni che per qualcuno sono già punto di arrivo per altri punto di partenza. Per imparare, per fare esercizio competitivo nel contesto di un percorso formativo adeguato,che mai deve mancare.
Il vero successo dell’associazione è stato quello di essere riuscita ad ottenere i mezzi economici per realizzare tutte le attività di questi anni e, seppur con molte difficoltà e onerosità economiche, farsi aprire le porte degli stadi.

In questi anni abbiamo visto un graduale ma costante e deciso miglioramento di tutti i gruppi associati, in particolar modo tra quelli che scelgono di partecipare alla competizione di drill show. Nonostante questo, non sono mancate le defezioni di gruppi apparsi e poi scomparsi, qualcuno addirittura schierandosi in aperta polemica con IMSB: qual’é il suo punto di vista, Sig. Presidente?
L’Associazione è una aggregazione volontaria di individui che perseguono uno scopo comune; come libera e volontaria è l’adesione alle iniziative promosse, Campionato compreso.
Quando gli scopi, a priori, non coincidono, non ci si deve associare. Mi sembra un principio talmente normale che neanche dovrebbe essere posto in evidenza. Non è corretto né accettabile voler partecipare solo per avanzare pretese unilaterali o per evidentissimo opportunismo.
Diverso il caso di chi si avvicina alla disciplina e poi purtroppo lascia: le dinamiche di organizzazione di una marching band sono decisamente complesse; bisogna fare bene i conti con gli elementi necessari: risorse umane (con tanta volontà, tempo e passione), risorse economiche, competenze musicali e tecniche, sedi adeguate per le prove, risorse ambientali (territorio amico che non sempre c’è). Bisogna recuperare e consolidare questi elementi; non c’è mai tutto e subito a disposizione, quindi i percorsi per arrivare alla meta hanno velocità molto diverse e richiedono tenacia persistente nel tempo. E comunque ogni gruppo ha, ovviamente, sovranità nella propria gestione, giusta o sbagliata che possa essere.

Col passare delle stagioni marching, in prossimità del campionato italiano vengono organizzati diversi raduni marching, (alcuni patrocinati da IMSB stessa) e alcuni contest. Tuttavia a differenza del campionato italiano, relativamente a questi ultimi, dove viene proposto al pubblico un vero e proprio confronto con valutazioni di giudici, difficilmente sui siti dell’evento sono presenti regolamenti, scores finali con dettaglio punteggi, e composizioni delle giurie. Come mai?
Ogni anno in Italia, da tempo, ci sono parecchie decine di festival o raduni bandistici e speriamo che un numero sempre maggiore tra essi voglia anche inserire marching bands.
Quando gli organizzatori si rivolgono alla IMSB ovviamente il contenuto è peculiare: è marching band. Tutti gli associati negli anni hanno avuto ingaggi in questi eventi. Oltre ad un proprio valore culturale catturano un pubblico sempre più vasto, creando non trascurabili possibilità di prestazioni remunerate per le marching bands.
I contest sono nati dopo che la IMSB ha iniziato ad organizzare i campionati. Prima neanche l’ombra. Sono però pseudo-competizioni le quali più correttamente andrebbero indicate come operazioni commerciali con accesso limitato ai soli ingaggiati, quindi con valenza competitiva assai discutibile. E’ inesistente l’investimento necessario a sostenere un adeguato apparato giudicante. Le giurie costano e i guadagni risulterebbero notevolmente ridotti. Il protagonismo individuale degli organizzatori non favorisce alcun tipo di connessione con i progetti associativi IMSB, nonostante gli stessi  organizzatori pretendano di voler essere associati.

Quest’anno il campionato italiano si è contraddistinto dai precedenti per la presenza di giudici in campo e per l’introduzione di un nuovo sistema di giudizio e punteggio, formula che sappiamo essere uscita dal tavolo dei band director delle mb iscritte all’associazione. A stagione conclusa da qualche mese, qual’é la considerazione che la IMSB ha maturato su questa innovazione?
Speriamo si sia davvero concretizzata la tanto auspicata frequentazione attiva dei band directors, veri protagonisti e motore del movimento. In base alle indicazioni ricevute di poter disporre di un sistema di giudizio più adatto alla realtà italiana, è stata l’associazione a sostenere economicamente: la clinic del giudice chiamato nel gennaio 08, l’acquisizione del nuovo manuale, la relativa traduzione in italiano nonché il costo extra di ogni singolo giudice per l’applicazione del nuovo sistema.
E’ compito dell’associazione cercare in ogni modo di realizzare i bisogni dei Band Directors espressi in modo collettivo dopo attenta e completa valutazione di tutti gli aspetti in gioco. E l’ha sempre fatto.
Nel mondo sono innumerevoli i sistemi di giudizio adottati: aderenti a categorie omogenee di formazioni, o aderenti al tipo di competizione che si vuole promuovere: entrambi maturati in contesti che possono vantare una propria lunga tradizione e consuetudine (giudici compresi). Contesti che in Italia mancano: per questo si è guardato all’estero, a sistemi già pronti e collaudati. Speriamo che quello attuale sia davvero adatto, perché ogni sistema riserva vantaggi e rischi. Va anche rilevato che da noi la maggior parte degli interessati non ha ancora sufficiente conoscenza ed esperienza in materia e deve formarsi anche per le dinamiche legate alle valutazioni. Si eviterà così di assistere in futuro ad episodi come al Campionato 2008 che hanno evidenziato come il manuale di giudizio, da qualcuno, neanche fosse stato aperto.

Al campionato IMSB, come in tutte le competizioni ufficiali del mondo, è possibile trovare tutti i riferimenti: dal regolamento alla composizione delle giurie, alla audioregistrazione digitale del giudizio di ogni giudice che viene poi affidata tramite chivetta USB ad ogni partecipante al campionato. Nonostante questo, sui forum e sui blog sono comparsi interventi di condanna e di disaccordo di sovente intesi a sminuire l’operato della IMSB. Da ciò che si evince queste critiche non vengono da ambienti esterni alle MB o da associazioni estranee, ma proprio da membri delle stesse MB iscritte al campionato. Quelle stesse MB i cui band director hanno scelto il sistema di giudizio attuale. Questi atteggiamenti sono frutto di semplice malcostume o di qualcosa di più? Esiste veramente un motivo per dubitare della buona volontà dell’associazione?
Blog e forum sono diventati, in molti casi e purtroppo, la versione moderna del “bar sport”. E non mi sembra che la storia si costruisca in luoghi che sono solo “santuari”di parole. Ci sono sedi istituzionali (che poi generano i fatti) in cui portare il proprio contributo e/o condividere le proprie opinioni. Voglio ricordare, ad esempio, che l’organizzazione del Campionato Italiano, fatta ovvia eccezione per le prime due edizioni, è sempre stata deliberata dagli associati insieme ad alcuni aspetti peculiari delle competizioni: dai tracciati del campo, alle gare di parata, ai tipi di regolamento da adottare fino alle piccole e grandi questioni logistiche (cito ad esempio il lungo dibattito su come annunciare la classifica alla fine della competizione o la richiesta di un band director, poi seguito da tutti, di monetizzare il valore pranzi-cene). Chi ha orecchie e memoria lo sa bene.
Devo purtroppo ripetermi ricordando che le adesioni al Campionato sono volontarie, gratuite nell’iscrizione e sostenute economicamente.
Conoscendo a priori tutte le condizioni (deliberate) perché si partecipa se non sono ritenute soddisfacenti? Bisogna dubitare della buona volontà dell’associazione o della buona fede di chi scrive su blog e forum?

Riguardo il cammino di formazione marching nelle scuole (progetto MARCHING BAND JUNIOR) dopo il buon auspicio di alcune esperienze significative, in primis la scuola elementare A. Anzani di Monza, cosa ha in serbo la IMSB per il futuro? E’ vero che l’associazione è stata contattata da diversi istituti che desiderano iniziare un percorso educativo simile? Inoltre, la IMSB continuerà a mettere a disposizione delle iscritte istruttori altamente qualificati come ha fatto sino ad oggi?
Lunga è la tradizione il Italia nella collaborazione banda-scuola tenuto conto del fatto che nel nostro paese sono state le innumerevoli scuole di musica promosse e sostenute dalle bande a provvedere, in larga parte, all’educazione musicale dei giovani. Il progetto MBJ si è inserito in questo contesto, proponendo un’offerta formativa in più. La sperimentazione si è realizzata con successo e gradimento. Gli obiettivi formativi sono stati raggiunti: una marching band capace di eseguire piccole parate e semplici drill. Genitori, docenti, Comune di Monza-Assessorato all’Istruzione e le altre Istituzione che hanno finanziato il progetto sono oggi orgogliosi di aver realizzato la prima marching band scolastica d’Italia. Anche il Provveditorato agli Studi di Milano ha seguito con attenzione lo sviluppo dell’attività. Ed è vero che c’è interesse e disponibilità anche in altre scuole e quindi l’associazione sarà chiamata a seguire queste attività che speriamo possano svilupparsi costantemente nel futuro. Far conoscere ed amare questa disciplina ai bambini fin dalla prima infanzia, darà loro modo poi di proseguire nella formazione e inserirsi nelle marching band del proprio territorio o costituirne nuove.
Per rispondere alla seconda parte della domanda: sì dove ci sarà richiesta collettiva (soprattutto per l’acquisizione dei fondamenti) ci saranno istruttori a disposizione.
Abbiamo fatto nel tempo, dal 2004 ad oggi, varie sperimentazioni, acquistato in Italia e all’estero molte clinics aperte a tutti non solo agli associati. La tendenza attuale, maturata anche con le esperienze che ognuno ha potuto fare, è che ogni gruppo vuole, giustamente, seguire un percorso formativo personalizzato in base alle proprie scelte, capacità, disponibilità economiche. Anche in quest’ultimo caso l’associazione, dove richiesto, è stata e sarà presente interagendo fra la domanda e l’offerta.

Veniamo all’ultima domanda, facciamo un pò di “gossip”: c’è già qualche nome di città candidata ad ospitare il campionato IMSB 2009 ? Sarà ancora in Lombardia o lo “esporterete” fuori regione?
Intanto, ancora non si è deliberato sull’organizzazione del Campionato 2009. Poi si vedrà. Ben vengano nuove candidature. Finora è sempre stata l’associazione a proporre, convincere, realizzare.


Gentilmente concessa dalla redazione di marchingband.it

(a cura di Corrado V.)