Intervista a Ron Daelemans

REGGIOLO (RE) – Il Corso di Direzione organizzato dal Circolo Musicale “G. Rinaldi” è stata un’ottima occasione per scambiare due chiacchiere col direttore olandese.

Buongiorno Ron, e benvenuto su MondoBande.it. Per prima cosa ti chiediamo di presentarti agli Utenti: chi è Ron Daelemans, quali sono stati i tuoi studi ed il tuo percorso musicale?
Buongiorno a tutti! Prima di tutto grazie 1000 per quest’intervista. Quindi: mi chiamo Ron Daelemans e vivo in Olanda, a Landgaarf, vicino a Maastricht.
Sono cresciuto musicalmente nella banda locale e ho studiato sassofono. Ho voluto da subito studiare al conservatorio questo strumento, ma volevo anche imparare a dirigere soprattutto grazie al Direttore che ho avuto nella mia prima banda. Era il mio imperativo. Nel 1993 ho tenuto l’esame di sassofono (classico) al conservatorio di Maastricht e l’ho superato. Potevo iniziare.
L’anno successivo ho provato anche l’esame d’ingresso per Direzione di Orchestra di fiati. Nel 1998 ho tenuto gli esami finali per entrambi. Nel 2003 ho iniziato gli studi avanzati per Direttore d’Orchestra di fiati e nel 2006 ho passato questo esame. Ora dirigo 4 Wind Bands nel sud dell’Olanda ed insegno sassofono nella mia piccola scuola.

Docente del Corso di Direzione di Banda a Reggiolo: vuoi spiegarci come funziona e le principali caratteristiche di questo corso arrivato alla terza edizione?
Questo corso è per principianti. Musicisti che vogliono provare a dirigere una banda. Le basi musicali per un direttore sono importanti. Quindi condurre 2/4, 4/4 e forse 6/8 e naturalmente il levare, gli attacchi e le dinamiche. Tutto questo in 3 lezioni, e ogni lezione giornaliera viene messa subito in pratica in prova con la banda di Reggiolo, e questa è una delle caratteristiche principali. Quello che impari nella lezione giornaliera, puoi immediatamente provarlo con la banda, e questo è molto molto importante. Si dirigono corali, marce e brani semplici.
Alla terza prova i partecipanti devono preparare il loro programma per il concerto. Nel quarto giorno dirigono la banda nel concerto finale, presentandosi e introducendo i brani al pubblico. Secondo la mia opinione, questo è l’unico modo per dire cos’è e cosa significa essere un direttore. Voglio dare a loro un seme, ma poi loro lo devono piantare in terra, innaffiarlo, etc.. Decideranno loro come questo albero può crescere.

Come giudichi le basi musicali dei partecipanti avuti in questi anni di corso?
Le basi sono buone, leggere le partiture non è un problema. Naturalmente devono imparare come, ma possono farlo tranquillamente e hanno un bagaglio musicale adeguato per svolgere questo corso.

Quali sono stati i principali aspetti positivi riscontrati al corso?
Ognuno impara dall’altro. Si guardano e commentano (positivamente), parlano delle cose che fanno, non solo sulla direzione ma anche nelle bande in cui suonano. Gli aspetti che funzionano e quelli che possono migliorare.

E quelli negativi?
Non posso dire nulla di negativo!

Come giudichi la crescita dei partecipanti alla fine del corso?
E’ impressionante. Molti di loro non hanno mai diretto prima, non sanno come eseguire un movimento di 4/4 e dare attacchi o dinamiche. Durante il concerto finale sono in grado di farlo. In 3 giorni. E’ bellissimo!

Uno dei problemi più importanti per i direttori in erba italiani è la scelta del nuovo repertorio da eseguire. Quali sono i Suoi suggerimenti per la scelta della nuova musica? Qual’è il Suo “metodo” nella scelta del repertorio? Ha dei compositori che preferisce?
Una grande domanda con diversi aspetti. Si, so e ho sentito che molte bande suonano musica “datata”, intendendo per questo brani scritti 20/30 anni fa. Non giudicatemi male, non c’è nulla di sbagliato, ma credo che il problema principale è che molti direttori non conoscano il repertorio che si sta scrivendo ora. E parlo per esempio di compositori Belgi o Olandesi (Kevin Houben, Leon Vliex, Peter Kleine Schaars, etc. ) che qui sono conosciuti pochissimo. Ma anche compositori Inglesi, Americani o Tedeschi o italiani rimangono quasi “sconosciuti”. E questo è un peccato perchè vi sono numerosi buoni compositori contemporanei.
Come si possono trovare? Chiedere i cataloghi agli editori musicali, e non solo a quelli italiani. Spesso la musica migliore è pubblicata dai piccoli editori, e questo costa spesso molto tempo per trovarli ed ascoltarli. Ma questo aiuta a far crescere il proprio repertorio. Ci sono siti web che contengono tutta la musica pubblicata nel mondo: un grande aiuto.
Il mio metodo: dipende dalla musica di cui necessito. Nelle mie bande, lavoro molto in progetti. Decidiamo quale tema svolgeremo nel prossima metà stagione o intera e quindi inizio a cercare.
Principalmente in siti web (come ho spiegato) e naturalmente nei cataloghi e nei CD che possiedo. Quindi quando trovo qualcosa che mi attira , cerco di recuperare la partitura, che spesso si trova nel sito dell’editore. Inizio a vedere se la mia banda è in grado di poterlo eseguire e quindi prendo la decisione.
I miei compositori preferiti sono Philip Sparke e Stephen Melillo. Gli arrangiamenti di musica leggera di Peter Kleine Schaars sono semplicemente fantastici. Naturalmente ci sono brani che amo particolarmente , per esempio “Resurgam” di Eric Ball o “Composition VIII” di Leon Vliex. Questi brani rimangono nel mio cuore.

(a cura di Raffaello P.)