L’era dell’Acquario: un moderno brano per “balletto e banda” di Davide Boario

TORINO (TO) – Dopo la Prima assoluta tenutasi lo scorso 19 Dicembre al Teatro San Giuseppe, incontriamo l’Autore ed Editore torinese.

Si è tenuta lo scorso 19 Dicembre alle 21:00, presso il Teatro San Giuseppe di Torino, la prima assoluta di un moderno brano originale per balletto e symphonic band, dal titolo “L’Era dell’Acquario”, con storia e musica del Compositore ed Editore Davide Boario, che vede l’integrazione, in un fantastico e innovativo connubio, della musica bandistica e della danza. Importante anche il ruolo ricoperto da Ezio Gribaudo, l’Artista torinese di fama mondiale recentemente scomparso, e dal suo “Sole”, riprodotto nella scenografia (v. immagine in evidenza) e al quale è stata dedicata la “prima”.
La serata ha visto protagonisti la Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”, diretta dal 1° Mar. Luogotenente Marco Calandri, e la Compagnia Eko Dance di Pompea Santoro, che si sono esibite inoltre nel balletto “Ballett Konzert”, su musica e storia scritte nel 1995 da Mario Nascimbene, già autore di numerosissime colonne sonore. Le coreografie sono state curate rispettivamente da Raffaele Irace, Direttore Artistico del Gallus Theater – Frankfurt per le Arti performative e ideatore di “Solo Coreografico”, e da Paolo Mohovich, Direttore Artistico di Palcoscenicodanza a Torino. Entrambe le Opere sono edite dalla Boario Ed. Musicali.

La storia narrata da Nascimbene si svolge alla fine del 1800, ed è ambientata nel parco pubblico di una cittadina mitteleuropea in un giorno di festa. Protagonisti la Fanciulla, con la quale tutti vogliono danzare per carpirle un bacio e, nell’ordine, il Soldato, il Sergente, il Tenente, il Capitano, il Colonnello e, per ultimo, perfino il Generale. Ognuno, avvalendosi del grado superiore, si sostituisce al ballerino precedente, e ogni ballo descrive in maniera poetica e con grande senso psicologico le rispettive personalità dei protagonisti. Chi sarà il fortunato che otterrà un bacio dalla Fanciulla?

“L’Era dell’Acquario” vanta invece una storia più complessa, ambientata in un mondo fantastico, ultraterreno – un contesto “iperuranico”, così come lo definisce lo stesso Autore – dove convivono, come fossero un’unica entità, l’Uomo e gli Animali. Parrebbe, all’apparenza, un mondo perfetto, in quanto tale convivenza si svolge in maniera pacifica, costante e immutabile. Nessuno di essi, però, può godere della piena coscienza di sé e della propria identità; lo stesso Sole, simbolo di Verità e Luce, che dovrebbe ascendere per illuminarli, in questo iperuranio non sorge, perché ancorato al suolo da corde che ne trattengono la Forza.
L’intervento di un Mago, che svelerà la sua vera Natura recando doni all’Uomo e agli Animali, porterà timore, diffidenza e sconvolgimenti, e seguirà anche la comparsa un nuovo abitante, la Donna. Con la sua Magia, però, rappresentata dalla Musica che l’Uomo avrà scelto tra i vari doni, farà anche in modo di far sorgere il Sole, la cui luce diffonderà Consapevolezza, Conoscenza e Felicità, e tutti potranno così avviarsi verso la nuova Era.

Il brano per balletto e banda “L’Era dell’Acquario” era stato ultimato da Boario già nel 2017: purtroppo però, nonostante l’entusiasmo e le aspettative createsi tra gli addetti ai lavori che ne erano venuti a conoscenza (tra i pochi, anche noi di MondoBande.it), questa “prima” ha dovuto tardare a causa della pandemia, e solo alla fine dell’anno appena conclusosi si sono avute nuovamente le condizioni per la corretta programmazione e realizzazione di un progetto di tale complessità.
Ne parliamo direttamente con l’Autore, Davide Boario.

Allora, Davide, finalmente ce l’hai fatta! Come stai e, soprattutto, com’è andata?
Sono felice di essere riuscito a realizzare un sogno: mi ricordo che quando ero andato da una celebre ballerina di Torino, che ha una nota compagnia di ballo, per vedere se era interessata al balletto, per varie difficoltà anche di carattere economico lei si rifiutò di collaborare, dicendomi che ero un sognatore. “L’Era dell’Acquario” è il primo balletto con storia andato in scena in Europa dove la musica è stata scritta originariamente per banda sinfonica, ed inoltre il primo caso nella storia dell’Esercito Italiano dove una Banda dell’Esercito suona per un balletto.
Riuscire a realizzare questi primati e poi seguire il corpo di ballo, scenografia, costumi, coreografia, teatro, rassegna stampa, non è stato per nulla facile! Eppure ci sono riuscito con successo: in una settimana questo evento è stato segnalato due volte su La Stampa e su Repubblica, nelle edizioni di Torino e provincia, ha ricevuto il contributo della Fondazione CRT del Comune di Torino e del Consiglio Regionale del Piemonte, ed infine ha avuto un grande apprezzamento dal numeroso pubblico intervenuto sia alla Prima che nelle due repliche del 20 novembre e 2 dicembre, con una vasta diffusione sui vari portali, alcuni molto prestigiosi come quello di Rai3 Piemonte.

Parliamo un po’ di questo tuo ultimo lavoro. Come nasce l’idea di scrivere un brano per “balletto e banda”? Perché scegliere un “mezzo” espressivo così particolare?
La banda musicale ha sempre suonato nei cosiddetti balli a palchetto, ma si tratta di ballabili tipo polke, mazurche, valzer, eccetera, anche molto ben scritti (ricordo ad esempio quelli composti da mio nonno Massimo); siamo tuttavia molto lontani dall’uso della banda all’interno di un vero e proprio balletto con storia. Volevo quindi presentare la banda anche sotto questo aspetto, valorizzandone le potenzialità espressive e culturali.

Quella che hai voluto raccontare tramite questo connubio di musica e danza è una storia molto articolata, ad alto “tasso simbolico” e dai contenuti molto profondi, filosofici. Ti ha ispirato qualcosa in particolare? 
Sì, è vero: come scritto su La Stampa “siamo in un contesto “iperuranico” di nuovo umanesimo, dove vivono uomo e animali in una foresta di simboli…”. Questa, ed altre considerazioni interpretative, nascono dal racconto, che a sua volta nasce dalla musica stessa. Quando scrissi la storia seguii le immagini che mi evocava la musica, e solo dopo averle ultimate mi resi davvero conto delle sue valenze filosofiche, molto particolari.

In “L’Era dell’Acquario” riveste un ruolo da protagonista anche il Sole, opera di Ezio Gribaudo, Artista di fama internazionale che ha collaborato, tra gli altri, con personaggi del calibro di De Chirico, Mirò, Peggy Guggenheim, Chagall, e che ha addirittura citato il tuo Balletto nella sua biografia ufficiale dal titolo “La Bellezza ci salverà” (ed. Skira)
Quando incontrai il Maestro Gribaudo, rividi in Lui il genio ed il talento dei grandi e rari artisti che nella mia vita avevo avuto la fortuna di incontrare. Sarei stato onorato di inserire un elemento scenografico firmato dal Maestro che fosse di particolare rilevanza nel mio balletto “L’Era dell’ Acquario”: guardammo, anche insieme a Paola, sua figlia, alcuni suoi lavori, e fummo subito “illuminati” dal suo Sole, che era semplicemente perfetto. Il sole, nella storia del balletto, ha un particolare significato filosofico-spirituale, e il “Sole” di Ezio Gribaudo raffigura perfettamente questa peculiarità, valorizzando i caratteri più profondi del racconto.

Ed è il Sole, infatti, “portatore di Verità” e simbolo della “mente dell’Uomo”, ad indicare la giusta direzione verso un’Era dove possiamo ritrovare un nuovo Umanesimo, un nuovo Illuminismo : di questi tempi, quanto ce n’è bisogno?
Credo che, oggi in particolare, sia necessario nuovamente porre l’uomo al centro dell’universo. Tornando al sistema tolemaico, che metteva la Terra al centro dell’universo, oggi si potrebbe dire che il denaro e il profitto sono quel “centro dell’universo”, e l’uomo è un “satellite” di questo sistema: per il denaro si compiono nefandezze indicibili, che annientano il valore sacro dell’essere umano. L’uomo deve capire la sacralità del suo essere, una sacralità in primo luogo laica e assoluta. L’uomo si deve raffrontare con l’infinità dell’universo e non averne paura, agendo sempre per il bene dei suoi simili e di tutti gli esseri viventi sulla terra. La dignità dell’uomo è sacra ed inviolabile per legge universale, e andare contro questo principio significa entrare in un’ Era di tenebre.
Ecco, io credo che questi ed altri concetti siano stati espressi in primis proprio dalla musica, che mi ha ispirato con molta precisione il racconto. Il Sole è simbolo di verità, e nel caso del sole di Gribaudo esso è anche una cellula cerebrale, dunque simbolo della mente dell’uomo che ne rappresenta l’immagine iconografica con grande bellezza. Credo che il messaggio principale del mio balletto sia che se l’Uomo ritroverà la sua primitiva essenza, attraverso la musica potrà giungere alla comunione con la natura ed alla vera felicità.

Ti è capitato, nella vita, un momento in cui era buio e poi è sorto definitivamente il Sole, portando luce e armonia?
Certamente: ho attraversato nella mia vita grandi momenti di dolore come credo sia capitato a molti altri. Ma se io avessi vissuto diversamente questi momenti, non come una perdita ma come una trasformazione, dove la mia solitudine in realtà era solo il risultato di un mutamento nell’infinità del creato, allora non avrei sofferto. Per arrivare a questo stadio è necessario sganciarsi dai modelli culturali che hanno caratterizzato la nostra storia, ma non credo di essere ancora pronto, anche se questo messaggio è implicito nel racconto del balletto. Sicuramente la musica è per me come il sole e in passato, ma anche adesso, mi aiuta molto.


Info e acquisto

L’ERA DELL’ACQUARIO – BALLETTO
Autore: Davide Boario

Difficoltà: Difficile (4,5)
Formato: cm 21×29,7
Strumentazione: Concerto
Durata: 18’00” circa


BALLETT KONZERT – BALLETTO
Autore: Mario Nascimbene

Difficoltà: Medio Difficile (4 )
Formato: cm 21×29,7
Strumentazione: Concerto
Durata: 18’00” circa