Intervista a Lorenzo Pusceddu

A breve distanza dalla chiusura del concorso di composizione di Sinnai, incontriamo il direttore artistico della Manifestazione

Buongiorno Lorenzo, e benvenuto su MondoBande.it. Conosciamo tutti le tue qualità di direttore e di compositore, ma è d’obbligo chiederti di farci un piccolo sunto: ci parli un pò di te e delle tue varie attività?
Ho iniziato da strumentista nella banda del mio paese, Dolianova, per poi diventarne il direttore. Da lì sono entrato in una spirale di situazioni che mi hanno portato a “vivere” la realtà bandistica da direttore, compositore, arrangiatore, giurato, organizzatore, divulgatore, consulente ed eterno allievo. Da operatore del settore bandistico opero quotidianamente nel dichiarato intento di dare sempre maggiore dignità al nostro movimento.

Tra i compositori e direttori sardi, sei senza dubbio quello maggiormente conosciuto nel panorama bandistico italiano e internazionale: come vedi l’ambiente bandistico sardo? Ci sono delle differenze col resto dell’Italia bandistica? E con l’Estero?
La Sardegna, grazie soprattutto alla propulsione in termini di qualità e di innovazione proposti dalla Banda “Lao Silesu” di Samassi, si è distinta negli ultimi 15-20 anni come una delle regioni all’avanguardia in Italia. Quasi tutti i direttori della mia generazione che oggi operano nell’Isola, e non solo, hanno avuto modo di vivere esperienze più o meno dirette all’interno di questo complesso che è stato uno dei primi in Italia a confrontarsi con repertori, concorsi e contesti in cui la banda si esprimeva attraverso modalità sino ad allora poco conosciute. Questo è un merito storico che va riconosciuto soprattutto al direttore Francesco Pittau, che di tutto ciò è stato il vero motore. Peraltro bisogna anche notare che la Sardegna risente dei mali che affliggono tutto il movimento nazionale, causati soprattutto della cronica mancanza di associazioni di categoria autorevoli che determinino modalità didattiche e organizzative omogenee. Il nostro mondo funziona ancora grazie alle varie iniziative di singoli personaggi o di illuminate bande paesane che, attraverso intraprendenza e passione, propongono attività di qualità. Miglioramenti si intravedono certamente, ma c’è ancora tanto da lavorare.
In alcune regioni si sta operando in maniera veramente buona e con alcune di esse ho avuto modo di collaborare all’allestimento di progetti validi che stanno oggettivamente producendo dei risultati apprezzabili; in altre regioni viceversa tutto tace. La situazione all’estero è anch’essa sfaccettata e variegata: in Europa oltre ai pionieri olandesi e belgi si può certamente dire che nei Paesi in cui la musica è presente nei programmi scolastici di base si nota una più ampia diffusione della pratica strumentale e, con le dovute differenze storico-culturali, di una maggiore presenza di qualità nelle bande.
Purtroppo in Italia nella scuola la musica è veramente bistrattata e ciò non può che produrre cittadini sempre più lontani da standard normali di conoscenza della nostra materia. Da compositore devo far notare che gli autori italiani sono spesso più apprezzati all’estero di quanto non lo siano nel nostro Paese e magari in quelle Nazioni che noi riteniamo evolute, i nostri compositori sono eseguiti e stimati. Anche in questo senso le cose vanno lentamente migliorando e sono certo che gli autori delle prossime generazioni potranno godere di un ambiente meno provinciale, scevro da pregiudizi, e avranno maggiori possibilità di esprimersi.

Quali consigli ti senti di dare ai tuoi colleghi compositori e direttori di banda isolani?
Diversi colleghi isolani non hanno certo bisogno dei miei consigli. Del loro lavoro condivido scelte, obiettivi e filosofia, ed i risultati sono sotto gli occhi e le orecchie di tutti. Purtroppo sono invece tanti (la maggior parte) coloro che, pur essendo giovani, non mostrano il minimo interesse nei confronti di tutta una serie di iniziative che si organizzano da tempo. In Sardegna sono stati attivati concorsi, festival, corsi di formazione, incontri con personaggi di fama mondiale, etc.; ebbene, nonostante tutto ciò, direttori che hanno a 5 minuti da casa loro queste opportunità non si sono mai degnati di partecipare, nemmeno per curiosità. La responsabilità la addebito in egual misura anche ai presidenti delle bande che non sentono l’esigenza di aver dei direttori formati ed informati, non spingendoli a farlo, o magari non sostituendoli con quelli che viceversa studiano, investono e si preparano adeguatamente. Vorrei ricordare in chiusura di risposta la presenza di un altro autore sardo conosciuto e apprezzato in Italia e all’estero: si tratta di Giovanni Foddai, impegnato anche lui come direttore delle bande di Arbus e Serrenti.

Parliamo del Concorso di Composizione recentemente conclusosi a Sinnai, per il quale sei Direttore Artistico e Giurato. Descrivici per filo e per segno tutte le procedure che seguite, da quando viene pubblicato il bando alla premiazione finale.
Dopo la stesura del bando si fa la pubblicità del concorso stesso, attraverso la stampa e Internet. Una volta che i lavori sono pervenuti vengono inviati ai giurati per poterli esaminare. Successivamente la giuria si incontra per 3 giorni di intenso lavoro e si arriva alla selezione finale. Una volta stabiliti i brani vincitori il presidente di giuria, alla presenza degli altri giurati e del segretario verbalizzante, procede all’apertura delle buste sigillate, contrassegnate dal rispettivo motto, per verificare i nominativi dei compositori.

Ci puoi descrivere tecnicamente i vari criteri di giudizio utilizzati per giudicare le composizioni partecipanti, e i parametri che hanno causato le eliminazioni della prima fase, come riferitoci dall’Organizzazione?
La musica per banda, sulla falsariga dei testi scolastici, oggi è classificata per gradi diversi di difficoltà che si distinguono tra loro per una serie piuttosto lunga di parametri che magari potrebbero essere oggetto di un’ulteriore approfondimento attraverso le vostre pagine. Ovviamente questi parametri sono specificati nel bando (durata – organico – grado di difficoltà – reale eseguibilità, etc.) e quando i partecipanti non li rispettano vengono automaticamente esclusi. Essendo il nostro concorso indirizzato specificamente a organici giovanili, l’attenzione rivolta a certi particolari è ancora maggiore.

Sappiamo che il “Tavolo Permanente”, di cui anche tu fai parte, fornirà delle linee guida specifiche per i concorsi: puoi illustrarci meglio su cosa si sta lavorando in questo ambito e quanto il loro contributo può influire in positivo nei Concorsi organizzati a Sinnai?
Su 40 brani pervenuti (diversi di autori stranieri) molti avevano dei contenuti interessanti dal punto di vista musicale, ma non sempre corrispondevano ai parametri giusti per le bande giovanili. A questo proposito dalla prossima edizione (2010) forniremo le linee guida in maniera inequivocabile, comprese le estensioni, i ritmi, e tutte le altre caratteristiche tecniche, entro alle quali gli autori dovranno attenersi. Il Tavolo Permanente, il quale non è altro che l’assemblaggio delle più importanti realtà associative e delle personalità di spicco del nostro movimento bandistico nazionale (presto pubblicheremo un’intervista al coordinatore Giorgio Zanolini – ndr), che uniti solo dalla passione, cercano di progettare e di dare degli strumenti agli operatori del settore utili alla loro crescita, facendo le veci delle associazioni di categoria che in decenni hanno purtroppo fallito in questo senso. Queste linee guida delle quali parlavo, presto saranno a disposizione dei concorsi di composizione e di esecuzione e dovranno essere applicate da quei concorsi che vorranno avere una sorta di marchio D.O.C. dallo stesso Tavolo Permanente.
Anche qui c’è ancora molto da fare ma l’istituzione di una serie di commissioni formate da esperti tende sicuramente a colmare lacune preoccupanti e, lo ripeto, soprattutto a mettere a disposizione delle bande, dei compositori e dei direttori, dei punti di riferimento precisi ed inequivocabili che possano accompagnare il loro percorso di crescita.

In giuria c’erano, oltre a te, anche i M° Waignein e Somadossi: come ti sei trovato a lavorare con loro? C’è differenza tra il loro “metro di giudizio” e il tuo?
Marco Somadossi è oggi uno dei compositori e direttori nostrani più apprezzati in Italia e all’estero. Waignein è uno dei mostri sacri del mondo bandistico internazionale e devo dire che la sua straordinaria esperienza ha costituito per me e per Marco un elemento di enorme arricchimento. Andrè Waignein ha scritto migliaia di pezzi per ogni genere e grado di difficoltà, da brani di grado 1 agli immortali capolavori come “Diagram” e altri. Questi due grandi colleghi hanno subito capito lo spirito del concorso e insieme, attenendoci al bando, non abbiamo avuto il minimo problema, pur attraverso attenta discussione scaturita dallo studio analitico dei lavori pervenuti, nell’aggiudicare i vari premi.

Sempre sul “metro di giudizio” utilizzato dai giurati: quanto incide il giudizio tecnico e quanto quello, diciamo così, emotivo?
Dicevo prima dei parametri regolamentari, ai quali vanno poi ad aggiungersi delle caratteristiche legate alla padronanza delle tecniche compositive dalle quali non si può prescindere in un concorso di composizione. Il gusto personale conta, ma l’oggettività di un lavoro ben scritto prevale sicuramente su tutto il resto.

Sappiamo che gli Autori dei brani partecipanti rimangono “sconosciuti” fino alla fine: può capitare di riconoscere un Autore soltanto dal suo stile compositivo?
A volte può capitare di fare delle ipotesi, ma spesso all’apertura delle buste si è smentiti seccamente, anche se alcuni autori hanno indubbiamente un tratto stilistico che li caratterizza.

Veniamo ai brani che hanno vinto: ce li puoi descrivere brevemente? Dei quattro, qual’è il brano che ti è piaciuto di più, senza offesa ovviamente per gli altri? Sicuramente Flavio Bar, Michele Netti e Marco Tamanini sono autori conosciuti, ma Filippo Ledda è un autore che si sta affacciando ora alla ribalta nazionale ed è certamente un giovane di talento, vorrei sottolineare che è sardo e appartenente a quelle ristretta cerchia di direttori/compositori che si formano e vivono con serietà e passione il loro lavoro.

Gli Autori che hanno vinto quest’edizione, e in generale gli Autori che vincono i Concorsi di composizione, sono comunque nomi già noti e stimati per i loro precedenti lavori. I nomi nuovi sono molto rari, e sembra quasi che non ci sia “ricambio”: è vero o è solo una nostra impressione?
Se analizzassimo con attenzione la produzione degli editori italiani degli ultimi anni, ci accorgeremmo di quanti autori operano nel nostro paese. Va da se che poi gli autori migliori pubblichino di più; ecco quindi che i nomi di Daniele Carnevali, Marco Somadossi, Marco Tamanini, Carlo Pirola, Roberto Di Marino, Angelo Sormani, Michele Mangani, Lorenzo Della Fonte, Flavio Bar, Michele Netti, etc., siano più noti di altri. Waignein sostiene che noi italiani soffriamo di sudditanza nei confronti dei compositori stranieri e a questo proposito mi chiedeva di indicargli quanti e quali autori belgi siano conosciuti a livello internazionale; ne sono scaturiti 3 o 4 al massimo, mentre lui citava 10-12 autori italiani conosciuti ed apprezzati in Belgio. In Italia esiste poi un grande polo didattico che è la classe di strumentazione di Carnevali presso il Conservatorio di Trento che da tempo sforna molti dei migliori compositori italiani.

L’Organizzazione, nel precedente incontro, ci ha illustrato la volontà di indirizzare con sempre maggior forza sia il concorso di Composizione che quello di Esecuzione verso il settore delle bande giovanili, e riteniamo ottima l’idea di proporre i brani vincenti nel primo come brani d’obbligo nel secondo. Ci piacerebbe approfondire con te questo argomento, e magari fare il “punto della situazione”.
Dei quattro brani premiati parleremo magari in maniera più dettagliata quando illustreremo il concorso di esecuzione che ad anni alterni viene organizzato sempre dall’Associazione Musicale “G.Verdi” di Sinnai. Nel concorso di esecuzione (luglio 2009), sempre per banda giovanile, verranno utilizzati appunto come brani d’obbligo quelli premiati e segnalati nel concorso di composizione 2008. Questo per dare un taglio coerente alle due attività e per fare in modo che entrambe le iniziative, sostenute adeguatamente dall’Amministrazione Comunale, risultino efficaci e concretamente utili.
Dopo altre esperienze con i due precedenti concorsi da noi organizzati, abbiamo pensato da alcuni anni di dedicarci esclusivamente al mondo delle bande giovanili, perché riteniamo sia un settore da incentivare e sul quale investire per il vero futuro del nostro movimento, con l’obiettivo di specializzarci in questo peculiare settore. Come già accennato il concorso di composizione ha avuto 40 opere iscritte provenienti da mezza Europa ed è stato sicuramente un grande successo. Ovviamente contiamo di migliorare ulteriormente alcuni aspetti ma le sensazioni e le reazioni sono davvero incoraggianti. Vorrei aggiungere che il Comune di Sinnai ha istituito presso la Biblioteca Comunale un fondo musicale dove troveranno posto, oltre ad altre opere, le partiture premiate nei concorsi di composizione e registrazioni audio/video realizzate nei concorsi di esecuzione.

In particolare sulla mancanza di letteratura per banda giovanile, come spieghi personalmente questo fatto? Di chi le “colpe”? Degli Autori che magari non sono motivati in quest’ambito, delle linee editoriali delle case editrici nostrane, delle Associazioni Bandistiche che spesso trascurano la costituzione di ensembles giovanili, o altro?
La mancanza di letteratura è il logico risultato della mancanza storica di bande giovanili, che solo negli ultimi anni iniziano a formarsi all’interno delle federazioni, delle singole associazioni e nelle scuole di musica. Il fiorire di esse sta suscitando un interesse sempre maggiore da parte di editori e autori sulla falsariga di modelli già operanti da decenni in altri Paesi dove sulla efficacia di metodologie specifiche si è tanto investito e se ne vedono i risultati. Le nostre iniziative, ma non solo le nostre, vanno in questa direzione. A proposito vorrei sottolineare, con orgoglio, un’importante progetto di cooperazione sottoscritto con la Federazione Bandistica Austriaca che prevede diversi temi:
– Promozione e Divulgazione di Opere Musicali;
– Scambi Culturali fra Gruppi Giovanili;
– Partecipazione a Stages Formativi di Direttori e Docenti;
– Scambi di Piccoli Gruppi Strumentali;
Sono certo che attraverso questo progetto anche i giovani e coloro che operano nel nostro mondo bandistico possano trovare stimoli per lo studio della musica e opportunità di confrontarsi con altre realtà. Solo per citare semplici dati: attualmente in Austria operano oltre 250 bande giovanili che ogni due anni si confrontano attraverso concorsi regionali per poi approdare alla finale nazionale.

Alla luce di tutto questo, qual’è la strada da seguire in futuro in Italia?
La strada da seguire è quella di incentivare attività che intorno alla dimensione delle bande giovanili lavorano per incrementarne la qualità. Da anni svolgo stages per direttori di banda giovanile in cui parallelamente opera come “banda cavia” un gruppo di giovani strumentisti. Sono esperienze entusiasmanti per i giovani che in queste occasioni provengono da regioni diverse. Ho avuto recentemente l’opportunità di fare queste attività anche in Germania, Slovenia e Brasile e sono certo che il futuro sia veramente da ricercare in queste iniziative.

La Sardegna purtroppo, per motivi geografici, è un pò difficile da raggiungere per i complessi bandistici provenienti dal cosiddetto “continente”, e questo incide negativamente sulla partecipazione alle varie manifestazioni organizzate. Si può ovviare al problema? In che modo?
Con finanziamenti pubblici e con investimenti a lunga gittata che credano nella potenzialità di tali iniziative, ma anche con la lungimiranza delle bande che scelgano dei momenti di formazione e di confronto a discapito di altre cose meno importanti. Sarebbe auspicabile, soprattutto, la presenza dei complessi e dei direttori sardi ai quali ci rivolgiamo prevalentemente nell’organizzare le nostre iniziative. La loro assenza è talvolta davvero imbarazzante e scoraggiante.

Concludiamo con le considerazioni finali: tenendo conto di quanto finora scritto, cosa farà il M° Lorenzo Pusceddu in futuro?
Ho tanti progetti: come direttore artistico continuerò ad occuparmi dei concorsi di composizione e di esecuzione a Sinnai. Il 25 ottobre ci sarà il concerto di premiazione del concorso di composizione, con la presenza dei quattro autori dei brani vincitori che dirigeranno i loro lavori. A fine dicembre una rappresentazione di “Traviata” sempre con la banda di Sinnai e altre in giro per l’Italia.
Sarò in giuria ad ottobre a St. Vincent al 3° Concorso Bandistico Internazionale “Vallèe d’Aoste” e ad aprile 2009 a Riva del Garda al “Flicorno d’Oro”, mentre con la banda di Sinnai a luglio 2009 saremmo ospiti a Besana Brianza per partecipare al 14 Festival Bandistico Internazionale. Concerti e Seminari già programmati per i prossimi 2-3 anni e commissioni di composizioni fino al 2012. Non posso che ringraziare la Banda che mi sta concedendo una vita ricca, intensa e piena di soddisfazioni.

E con noi di MondoBande.it?
Magari tra un impegno ed un altro ci ritagliamo qualche altro spazio per scambiare due chiacchiere con gli amici di MondoBande, se ne avrete piacere.

Assolutamente si, tutti gli Utenti ti aspettano! Un caro saluto e arrivederci a presto.
Ciao e grazie per l’ospitalità.